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8 Novembre 2024
17:22

Aumentano i controlli sulle prescrizioni dei veterinari a Napoli: la denuncia di un cittadino

Maggiori controlli sulla correttezza delle prescrizioni da parte dei medici veterinari starebbero causando maggiori difficoltà nell'acquisto dei farmaci veterinari. La stretta potrebbe dipendere dalle nuove norme sull'antibiotico resistenza. È la denuncia arrivata alla redazione da un cittadino napoletano.

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Si stringe la morsa sulle prescrizioni dei farmaci veterinari a Napoli, e a farne le spese sono le persone che vivono con animali affetti da patologie croniche. Lo denuncia alla nostra redazione Bruno Bonavoglia che da ormai 6 anni vive con la gatta Horatia, raccolta in strada da cucciola e così malmessa da rendere necessaria l'asportazione dell’occhio destro, irrimediabilmente compromesso a causa di un'infezione.

L'asportazione però ha causato una malattia cutanea molto comune tra i felini, il granuloma eosinofilo, tipicamente curata con farmaci a base di ciclosporine. Dal dicembre 2023 Horatia assume questo immuno soppressore, ma da qualche settimana il suo veterinario avrebbe negato nuove prescrizioni del farmaco.

«Ho chiesto al mio veterinario di fiducia di rinnovarci la prescrizione – spiega Bonavoglia – perché il farmaco era agli sgoccioli, ma lui non ha potuto aiutarmi, poiché ha avuto timore che se tale prescrizione non verrà giudicata sufficientemente “giustificata”, andrà incontro a sanzioni pecuniarie di migliaia di euro per ogni ricetta».

Il "parere motivato" che può bloccare le prescrizioni

Proprio in quel «giustificata» risiede il nodo della questione. Secondo il protocollo diagnostico-terapeutico è necessario prima di tutto confermare la diagnosi di granuloma eosinofilo con l’aiuto dell’esame istologico – ciò del prelievo di tessuto malato – e questo è il percorso consigliato dal veterinario a Bonavoglia.

«L'esame istologico però può anche dare un risultato falso negativo se la fase infammatoria è passata – fa notare l'uomo – In questo caso spenderei i soldi dell'esame e non otterrei comunque il farmaco». E qui arriva il punto centrale della questione: la spesa per famaci e cure veterinarie sono a carico del cittadino, anche dietro prescrizione medica. Questo sistema grava pesantemente sulle persone che vivono con animali, esasperate dai costi e ora dal controllo di uno Stato percepito come estraneo.

Alcuni farmaci acquistabili dietro prescrizione ma a carico del cittadino hanno infatti bisogno comunque del parere motivato del veterinario curante, pena sanzioni per il veterinario stesso. «Il problema è più esteso di quanto si creda e non riguarda solo me, molti nella rete dei volontari della città stanno riscontrando problemi analoghi», conclude Bonavoglia.

Il controllo maggiormente stringente delle Asl napoletane, e in particolare della Napoli 1 Centro, segnalato da Bonavoglia, dipende dalle nuove norme relative all'antibiotico resistenza. L'Italia ha infatti recepito i Regolamenti europei sul tema, e le Regioni in virtù della competenza sulla salute umana e animale si trovano a doverle recepire e declinare sul proprio territorio.

Il problema dell'antibiotico resistenza

Angelo Spada, vicepresidente dell'Ordine dei medici veterinari di Napoli, ci conferma le interlocuzioni tra il Ministero della Salute e la Regione Campania sulle norme per l'antibiotico resistenza: «La discussione tra Regione e Ministero si scioglierà agli inizi di dicembre, prima è prematura qualsiasi valutazione. La norma oggetto di chiarimento peraltro è nazionale».

Al centro ci sarebbero, secondo Spada, solo le norme che regolano la somministrazione di antibiotici: «La prescrizione deve essere determinata da una diagnosi certa. Per ottenerla è necessario eseguire un antibiogramma, un test che serve a valutare i batteri presenti nel tampone e quindi a capire quali antibiotici sono utili. L'obiettivo è fare una prescrizione mirata».

Il problema dell'antibiotico resistenza è tra i più sentiti a livello europeo sia per la salute umana che per quella animale: «L'antibiotico resistenza dà ai batteri la capacità di resistere alle terapie rendendo le malattie difficilmente curabili».

Spada però esclude che il controllo in questa fase potrebbe essere esercitato sui veterinari dalle Aziende sanitarie sia stringente: «Il problema, se esiste, è limitato alla sola terapia antibiotica, e a nessun altro farmaco». E aggiunge: «Dubito però che qualsiasi veterinario si stia rifiutando di prescrivere anche gli antibiotici. Evitiamo allarmismi pericolosi per i cittadini».

Eppure le cure stanno diventando davvero difficili proprio per i cittadini come Bruno Bonavoglia che stanno provando sulla loro pelle le difficoltà che si sono verificate. Anzi, su quella degli animali che vivono con loro.

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