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23 Ottobre 2024
16:11

Animali “scelgono” tra un’utilitaria e un auto di lusso: cosa ci insegna il video virale

In un famoso video da 10 milioni di views, diversi animali vengono posti di fronte a una lussuosa Bugatti Veyron e a una più modesta Chevrolet per compiere la propria "scelta"

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In un video recentemente tornato virale e realizzato dal noto imprenditore tedesco di origine turca Saygin Yalcin, diversi animali vengono posti di fronte a una costosa Bugatti Veyron e a una più "modesta" Chevrolet. La situazione viene presentata come una sorta di gioco, in un clima di apparente leggerezza e divertimento. In realtà, la scena è più che altro surreale, quasi grottesca, poiché gli animali, tra cui cani, gatti, rettili e rapaci, vengono fatti avvicinare a uno dei due veicoli per effettuare – non è chiaro in base a quale criterio – la propria preferenza.

Naturalmente, la "scelta" degli animali non ha alcun significato reale: non possono di certo riconoscere il valore economico o simbolico dei veicoli. Questo video, purtroppo, riflette solo una tendenza più ampia sulle piattaforme come YouTube, dove contenuti bizzarri e divertenti con gli animali vengono utilizzati per ottenere visualizzazioni. Con circa 10 milioni di views, questo video tra i più visti del canale ha dimostrato di avere un enorme richiamo, ma il suo valore si limita all'intrattenimento sfruttando gli animali, piuttosto che a veicolare messaggi o informazioni.

Intrattenimento o sfruttamento?

Nell'era dei social media, dove il successo si misura in "mi piace" e visualizzazioni, l'utilizzo degli animali come protagonisti di video e contenuti virali è diventato una pratica sempre più diffusa. Tuttavia, questo fenomeno porta con sé un interrogativo etico che non possiamo di certo ignorare: fino a che punto ci spingiamo per intrattenere il pubblico? Le immagini di gattini che giocano o dei cani che eseguono trucchi sono irresistibili, ma è fondamentale comprendere il prezzo che spesso si paga per questo tipo di contenuti.

Molti di questi video, per catturare l'attenzione, spingono gli animali oltre i loro limiti naturali oppure coinvolgono direttamente specie selvatiche a rischio o che soffrono molto il contatto diretto con gli esseri umani. Per esempio, l'addestramento di un animale per un'esibizione divertente può richiedere metodi che, seppur non sempre evidenti, possono sfociare facilmente nel maltrattamento e nella coercizione.

La pressione esercitata su un animale per compiere un'azione ripetitiva, spesso estranea alla sua natura, può quindi causare stress e ansia. In alcuni casi, ci sono veri e propri spettacoli in cui animali esotici, come leoni, orsi e tigri vengono utilizzati come attrazioni, senza considerare le loro necessità biologiche e comportamentali. La detenzione e lo sfruttamento di questi animali per scopi di intrattenimento o di compagnia è legale in molti paesi, ma può comunque alimentare mode e mercati illeciti con animali catturati direttamente in natura.

La vista di un pappagallo che "parla" o di un serpente che si arrampica su una persona può sembrare innocua, ma dietro a queste immagini si nascondono talvolta pratiche che possono mettere in pericolo la loro vita e il loro benessere. Inoltre, i social media creano un circolo vizioso: i contenuti che ottengono più visualizzazioni sono spesso quelli più estremi o bizzarri. Questo incoraggia i creator a seguire i trend e a spingere gli animali oltre i limiti, per strappare un sorriso o una risata al pubblico.

In questo contesto, non è raro assistere a situazioni in cui animali vengono messi in serio pericolo solo per attirare attenzione. Riflettiamo su questo: ogni volta che un video di un animale diventa virale, è importante chiedersi se stiamo alimentando una nuova cultura di sfruttamento. Siamo sicuri di voler contribuire a un mondo in cui la ricerca di intrattenimento e visibilità può giungere a sacrificare il benessere di altri esseri viventi? La responsabilità è anche nostra, e sta a noi scegliere contenuti che rispettino e valorizzino la dignità animale.

Gli animali capiscono il valore dei soldi? L'esperimento di Yale

Guardando però il filmato, sorge anche un quesito tra le persone. Esistono animali che in qualche modo possono avere consapevolezza del valore economico dei soldi o in generale di un oggetto? La risposta, potrà sorprendervi, ma è sì. Un noto esperimento condotto da ricercatori dell'Università di Yale, guidato da Keith Chen, ha permesso di insegnare il concetto di denaro ad alcune scimmie cappuccine. L'esperimento mirava proprio a comprendere meglio i comportamenti economici e la razionalità in una specie non umana.

Nel corso dell'esperimento, alle scimmie è stato insegnato a scambiare gettoni con i ricercatori in cambio di cibo, replicando così un sistema di scambio simile a quello monetario. Le scimmie hanno rapidamente imparato a usare i gettoni per ottenere le loro ricompense preferite, come l'uva o i cereali. I ricercatori hanno anche osservato che le scimmie facevano scelte simili a quelle umane: mostravano comportamenti simili al consumismo, al risparmio e perfino alcuni errori economici comuni, come il rischio o la perdita.

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Un aspetto molto interessante è stato che le scimmie hanno anche dimostrato di comprendere il concetto di prezzi, scegliendo di "acquistare" il cibo che costava meno quando i ricercatori variavano il costo delle ricompense. Un comportamento inaspettato, per esempio, è stato inoltre quello di effettuare diversi tentativi di furto o la possibilità di "pagare" tramite comportamenti sociali, suggerendo un'intrigante riflessione sul concetto di economia anche nel regno animale.

Esperimenti del genere hanno messo chiaramente in evidenza la possibilità (ma anche alcuni limiti) che alcuni animali, come i nostri parenti più stretti, possano sviluppare attraverso l'apprendimento il concetto di denaro e economia, che è un po' quello che accade noi, che rimaniamo pur sempre delle grandi scimmie. Naturalmente, difficilmente un cane, un gufo o persino un primate, potrà mai "apprezzare" il valore di un'auto di lusso come scherzosamente voleva far credere Saygin Yalcin nel suo video.

Da questa storia ci rimane però una sola certezza: gli animali continueranno ad attirare la nostra attenzione, sempre. Che si tratti di una campagna pubblicitaria, di una foto postata su Instagram, di una serie TV oppure di un video diventato virale su YouTube e TikTok. E questo ha inevitabilmente aperto nuovi scenari e possibilità di sfruttamento e maltrattamento talvolta già in corso che occorrerà tenere d'occhio co attenzione. Le nuove forme di violenza e sfruttamento oggi si possono nascondere anche dietro ai "mi piace" e alle visualizzazioni.

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