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Animali chiusi nei camion per più di 36 ore, costretti all'interno di spazi inadatti alle loro dimensioni, e senza accesso adeguato all'acqua. Sono queste le scene che gli attivisti dell'associazione di tutela animali Lav si sono trovati davanti mentre seguivano il circo Alex Medini.
Il risultato dell'operazione condotta dagli attivisti è confluita in una video-inchiesta che mostra il viaggio degli animali a Canelli, poi a Fossano e infine a Cavour, in Piemonte. "Immagini che rivelano una realtà crudele, dove gli animali vengono chiusi nei camion per più di 36 ore", hanno spiegato dalla Lav.
L'inchiesta della Lav sul circo Medini in Piemonte
La nuova inchiesta della Lav sulle condizioni degli animali nei circhi arriva a poche settimane dall'uscita del film "L'ultimo spettacolo", del regista Andrea Morabito che racconta la più grande liberazione animale da un circo.
Il nuovo lavoro, che mira a raccontare il trattamento riservato agli animali nei circhi del Piemonte, è già nelle mani degli inquirenti e va ad allegarsi a una denuncia fatta dall'associazione. Le immagini ritraggono animali di diverse specie: ippopotamo, cammelli, cavalli, oche e pony fatti salire sui camion senza le adeguate strutture di protezione per evitare e prevenire danni fisici alle zampe. Infatti, nel video è ben visibile uno dei cammelli che scivola sulla rampa e faticosamente cerca di tirarsi su, per poi essere stipato nel camion insieme agli altri 4 individui. Le oche rimangono chiuse per giorni in una gabbia di legno e lasciate sotto la pioggia.

"Oltre al trasporto, che non viene effettuato secondo la normativa, ci troviamo di fronte ad una cattiva gestione anche degli spazi esterni degli animali, lasciati sull'asfalto, privi di arricchimenti e di spazi ampi al coperto dove proteggersi, esponendo cammelli ed ippopotami, non abituati al freddo del nord Italia, a condizioni di vita inadeguate rispetto al loro habitat naturale – ha dichiarato Giulia Giambalvo, responsabile area esotici di Lav – E le conseguenze di un simile trattamento sono visibili nelle ferite sulla pelle dell’ippopotamo Paolina, lasciata senza una vasca dove potersi immergere, requisito minimo richiesto dalle linee guida stilate dalla commissione scientifica Cites che garantirebbero all’animale semiacquatico di poter mantenere elastica la pelle ed evitarne la lacerazione".

"Quello che abbiamo documentato è grave – ha aggiunto Giambalvo – questi animali sono trattati come oggetti da spostare per profitto, e in ogni tragitto e movimentazione rischiano di ferirsi, vengono costretti a mangiare e dormire per giorni in mezzo alle loro deiezioni, e tutto questo per mero guadagno dei circensi che costringono questi animali ad esibizioni per un intrattenimento anacronistico e crudele. Il trasporto è solo una parte della loro sofferenza, che inizia con la nascita in cattività e prosegue con l'addestramento coercitivo e la vita in gabbia".
Il lavoro d'indagine svolto dagli attivisti si va a legare a quello istituzionale per chiedere al ministro della Cultura Alessandro Giuli di firmare finalmente i decreti per dare seguito allo stop agli animali selvatici nei circhi.
Animali selvatici ancora nei circhi: che fine hanno fatto i decreti attuativi

Nel 2022 la Legge-delega sullo spettacolo ha fissato il principio del "superamento dell'uso degli animali in circhi e spettacoli viaggianti" da attuare entro il 18 agosto con un Decreto Legislativo del Governo, che però a seguito dei continui rinvii non è mai stato emanato. Ministro dopo ministro la legge è rimasta lettera morta e gli animali hanno continuato a essere sfruttati negli spettacoli.
"C’è un unico modo in cui tutto questo può diventare solo un ricordo: l'abolizione immediata della presenza degli animali dai circhi ed il divieto, per legge, di sfruttare gli animali nelle esibizioni. Chiediamo con urgenza al ministro della Cultura Giuli di firmare il decreto legislativo attuativo entro il 18 agosto 2025 come previsto dalla Legge delega sullo spettacolo e mettere fine a questa forma di sfruttamento, guardando al futuro verso una forma di intrattenimento etico e rispettoso della vita", è l'appello della Lav.