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29 Marzo 2025
16:07

Animali a rischio annegamento a Prato. Il volontario: “Tragedia annunciata”

A Prato, in un’area a rischio alluvioni, gli attivisti della Lav denunciano la detenzione in condizioni precarie di animali. Dopo l’ennesimo salvataggio, il Comune promette interventi, ma la battaglia continua.

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Nella città di Prato, in Toscana, c'è una zona a elevato rischio idraulico che si allaga ogni volta che si verificano maltempo e pioggia intensa. Proprio qui, all'altezza di via Bogaia, si trovano da due anni decine di animali esposti alle intemperie e alle inondazioni all'interno di strutture abusive. Gli ingredienti per un disastro perfetto c'erano tutti quando lo scorso 12 marzo una nuova alluvione si è abbattuta sulla regione.

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Il luogo dove vengono tenuti gli animali secondo la denuncia degli attivisti è poco sicuro e in pessime condizioni igieniche

Quel giorno 11 animali sono stati messi in salvo dall'associazione di tutela animale Lav, con il supporto della Polizia Municipale di Prato, poche ore prima di essere travolti dall'acqua. Uno scenario che si era già verificato nel novembre 2023 quando la devastante alluvione che ha colpito la Toscana ha portato alla morte di diversi animali detenuti in via Bogaia.

Da quel momento è iniziato un braccio di ferro tra gli attivisti e le autorità comunali per chiedere la revoca del codice stalla per il proprietario della struttura, così che non possa più detenere animali in condizioni "gravi e inidonee, chiusi in baracche abusive, legati a catene, esposti a inondazioni, fango, gelo e morte certa", denunciano gli attivisti.

Ieri, venerdì 28 marzo, dopo numerose pressioni degli attivisti il Comune di Prato ha annunciato di voler prendere provvedimenti concreti già nei prossimi giorni per salvaguardare il benessere animale. La battaglia però non è ancora terminata.

L'ultimo salvataggio a via Bogaia: animali restituiti alla stalla poco prima dell'allagamento

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Gli attivisti della Lav di Prato hanno provato a salvare tutti gli animali di via Bogaia durante le alluvioni che si sono abbattute sulla toscana nel corso degli anni

Solo poche settimane fa, con un'allerta meteo ancora attiva e a pochi giorni dall'ennesimo salvataggio di 11 animali, è avvenuta la restituzione degli animali al proprietario dei terreni in via di Bogaia. La decisione è arrivata nonostante le rimostranze degli attivisti della Lav dopo un anno di interventi, sopralluoghi, relazioni ufficiali, denunce e richieste formali da parte. Per i volontari si tratta di "una tragedia annunciata già accaduta".

Durante l’alluvione del novembre 2023, infatti numerosi animali – tra cui pecore, cani, agnelli e un pony – sono stati salvati. Tanti altri però sono morti annegati nel fango, chiusi in baracche abusive o legati a catena, senza alcuna possibilità di fuga. Solo l’intervento della Lav permise allora di salvare alcuni sopravvissuti.

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Gli animali salvati sono stati supportati dal reparto emergenze della Lav

Eppure lo scorso 12 marzo a emergenza ancora in corso, le istituzioni hanno scelto di restituire gli animali alla stalla, ignorando "la pericolosità dell’area, la mancanza di strutture idonee, le condizioni di detenzione pregresse e i pericoli segnalati in modo documentato", denunciano dalla Lav.

"Restituire quegli animali in via di Bogaia è una decisione che ci lascia sgomenti – ha dichiarato Cristiano Giannessi, responsabile della sezione di Prato – Non solo perché mette nuovamente a rischio la loro vita, ma perché certifica un fallimento istituzionale nella tutela degli esseri viventi più vulnerabili. È una scelta che non possiamo accettare in silenzio".

Le pressioni però infine hanno portato a un risultato: il Comune ha scelto di sedersi al tavolo per interloquire con l'associazione. L'Asl, invece, non ha partecipato all'incontro.

Il Comune di Prato: "Prenderemo provvedimenti"

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All'incontro hanno partecipato i vertici dell’Amministrazione comunale e della Polizia municipale ed i tecnici dell’Ufficio diritti animali, mentre per la Lav erano presenti Beatrice Rezzaghi in qualità di responsabile dell'Unità di Emergenza, Cristiano Giannessi, responsabile della Sede di Prato, e l’avvocato Alberto Barni. Durante l’incontro, è stato confermato che già a gennaio 2024 era stata emessa e resa esecutiva un'ordinanza di demolizione per le strutture abusive presenti in via Bogaia.

Il Comune ha anche annunciato l’intenzione di prendere provvedimenti concreti già nei prossimi giorni. L'Asl però non ha ancora provveduto alla revoca del codice stalla, né ha partecipato al tavolo tecnico. Un'assenza ingiustificata secondo Lav.

"È stato un incontro franco e proficuo – spiega Rezzaghi – Il Comune ha capito quelle che sono le nostre preoccupazioni e di migliaia di cittadini, impegnandosi concretamente per la risoluzione della problematica in un’area ad alto rischio idrologico come quella di Via di Bogaia". Le richieste dell'associazione infatti sono state appoggiate da oltre 20 mila persone attraverso una petizione online.

"Non si tratta di accanimento – ribadisce Giannessi – ma della difesa di esseri viventi vittime di abbandono, incuria e pericolo costante. Le istituzioni hanno il dovere di intervenire. E i cittadini lo stanno chiedendo a gran voce".

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