UN PROGETTO DI
23 Aprile 2025
16:29

Anche a Torino si pensa al daspo cinofilo. Ma la ‘black list’ dei maltrattori dovrebbe diventare nazionale per essere davvero efficace

A Torino presentata una proposta di legge, dopo il caso del Cane Lupo Cecoslovacco abbandonato sul balcone e lasciato comunque con la persona di riferimento, per introdurre un data base in cui inserire le persone che compiono crimini contro gli animali. Il Piemonte è statto apripista con il Comune di Nichelino, l'ideale sarebbe che la lista fosse creata a livello nazionale però.

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Dopo Nichelino, il Piemonte è di nuovo in prima fila per legiferare sul cosiddetto daspo cinofilo ed è proprio da Torino che ora arriva la proposta di introdurlo da parte del consigliere del Movimento Cinque Stelle Andrea Russi.

Il caso che ha portato a voler normare quello che in termini pratici si traduce nella creazione di una ‘black list‘ in cui sono inclusi i nomi di persone che hanno maltrattato gli animali è stato Halo, ovvero il Cane Lupo Cecoslovacco trovato in condizioni di abbandono su un terrazzo ma che non è stato poi allontanato dal suo umano di riferimento.

La sensibilità dei piemontesi relativamente alla cura e, soprattutto, al rispetto nei confronti degli animali domestici è particolarmente alta e dovrebbe essere presa d'esempio a livello nazionale. Proprio a Torino, del resto, è nato il primo ed ora unico registro ufficiale dei pet sitter che è stato anche modificato per consentire agli educatori cinofili di poterne fare parte, professionisti simbolo della necessità di avere esperti cui rivolgersi anche solo per chi ha bisogno di supporto nella gestione quotidiana del cane.

I dati più precisi che si hanno sul numero di cani registrati nell'intera regione sono quelli ufficializzati nel 2023: 1.154.159 cani sono stati iscritti nell'Anagrafe Canina Regionale (fonte: Relazione annuale delle attività 2023 del Garante degli Animali del Consiglio Regionale del Piemonte). Dell'anno scorso si riesce ad avere il numero complessivo fino al 4 febbraio 2024 e comunque si nota già un incremento significativo, arrivando a 1.250.097 animali che vivono nelle case dei piemontesi e posizionando la regione al quarto posto in Italia per numero di animali registrati. I dati completi dell'anno passato non sono reperibili, ad ora, perché dal primo gennaio l'Anagrafe Regionale è confluita nel Sistema Informativo Nazionale degli Animali da Compagnia (SINAC) che raccoglie e gestisce i dati di cani, gatti, conigli, furetti e roditori di tutto il Belpaese.

Ed è proprio un registro come questo, ovvero nazionale, quello a cui si dovrebbe tendere per far sì che il ‘daspo cinofilo' abbia valenza in qualsiasi luogo sul territorio italiano in modo tale che chi sia stato inserito nel data base  – a seconda chiaramente di parametri certi, accertati e riconosciuti – possa essere identificato ovunque. Spesso, infatti, accade che persone che sono state segnalate nella rete del volontariato locale, ad esempio, finiscano per rivolgersi a gruppi e associazioni di altre regioni per ottenere l'affido o l'adozione di un animale o anche per acquistarlo e così superare la ‘barriera' della rete di protezione alzata da parte di chi opera sul territorio di appartenenza.

Il daspo cinofilo proposto dal consigliere Russi non si discosta da quello che è andato in vigore a Nichelino dal 13 dicembre 2024. Ne avevamo parlato con l'assessore alle politiche sugli animali, Fiodor Verzola, che era stato il principale fautore della proposta di legge: "L'obiettivo che abbiamo raggiunto è stato quello di impedire a persone che si sono rese responsabili di crimini contro gli animali di continuare ad adottarli o acquistarli. Lo abbiamo chiamato ‘daspo cinofilo' perché il cane è l'animale più diffuso ma si tratta di un provvedimento estendibile a ogni caso di maltrattamento su animali".

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