«Quando ti immergi in apnea intraprendi un viaggio dentro te stesso che ti porta a prendere coscienza di cose che davi per scontate come il respiro, l'ascolto delle emozioni, il controllo dei pensieri. Farlo circondato dal blu del mare è qualcosa di incredibile. Alla fine sei solo, in un mondo molto più vasto di te, e capisci che cercare di sopraffarlo è folle, perché è molto più grande di tutti noi».
A parlare è Alessia Zecchini, 32 anni, romana di nascita ma la sua vera residenza è nel mare. Con i suoi 39 record del mondo, Zecchini è un'atleta di fama mondiale e la sua specialità è l'apnea, l'immersione di profondità con un unico respiro.
Si è guadagnata il titolo di «Deepest Woman on Earth», donna più profonda del mondo, grazie all'ultimo record con il quale ha toccato i 123 metri di profondità. Per intenderci, 123 metri è l'altezza della guglia della Cattedrale di Salisbury, la più alta della Gran Bretagna.
A simili profondità il mare non è blu brillante, ma un grembo oscuro, ignoto e inaccessibile a quasi tutti gli esseri umani. Per arrivarci, Zecchini ha dovuto imparare a trattenere il respiro per 7 minuti, insegnando al suo corpo a resistere alla pressione che schiaccia le parti molli del corpo come i timpani, e anche i polmoni. Animali marini come delfini e tartarughe grazie a millenni di evoluzione si sono adattati perfettamente all'ambiente acquatico, ma per la nostra specie le cose stanno diversamente, o almeno dovrebbero.
«A volte, scherzando, mi piace pensare di essere stata una creatura marina – confida – Se l'acqua è calda, normalmente vorrei uscire mai. In qualunque stagione cerco di andarci perché mi fa stare bene, sia quando è calmo, sia sotto la superficie, che sopra. È il mio vero elemento».
Cosa ti ha spinta a iniziare con l'apnea?
All'età di 7 anni ho conosciuto il mondo sott'acqua. Una volta in vacanza in famiglia ho incontrato per la prima volta una tartaruga marina Caretta caretta. Abbiamo nuotato insieme ed è stata un'emozione unica. Da lì la voglia di nuotare con altri animali e scoprire cosa ci fosse sotto ogni scoglio mi ha portato all'età di 11 anni a chiedere ai miei genitori di fare il mio primo corso.
L'acqua può essere un luogo bellissimo, ma può diventare anche spaventoso. Immergersi a grande profondità significa superare un limite, sia individuale che dell'essere umano. Non hai mai paura?
È il mio elemento e non mi sono mai sentita estranea in mare. Non si può avere paura di qualcosa che si ama così tanto, però temo di sbagliare, questo sì. Un solo piccolo errore durante la prova compromette l'intera performance, quindi bisogna essere molto concentrati e non farsi distrarre da nulla. A volte questa paura è così grande che si arriva a sbagliare. La chiave quindi è cercare di non far prevalere nessuna emozione.
Quando gareggi o ti alleni devi mantenere il controllo, ma ci sono momenti in cui l'emozione prevale?
L'ultima volta è stata a Zanzibar un mese fa, quando abbiamo avuto la fortuna di incontrare due branchi di delfini che si sono uniti tra loro e hanno iniziato a giocare e a nuotare insieme. Nuotare con insieme a loro è un'emozione unica e meravigliosa.
Ma non è stato l'unico, cerco di cogliere ogni occasione per poter nuotare accanto a pesci e mammiferi. Questa estate, ad esempio, ho avuto la fortuna di nuotare con nove capodogli nelle acque della Repubblica Dominicana. Nuotare fianco a fianco di creature tanto maestose è un'esperienza unica, ed è incredibile pensare che siano a rischio di estinzione. Questa capacità è quello che mi ha spinta a intraprendere questo sport. Sotto la superficie c'è un mondo meraviglioso che dovremmo scoprire, e aiutare un po' di più.
Hai prestato il tuo volto a un gran numero di campagne ambientaliste internazionali, come ad esempio "Stop Finning", l'iniziativa dei cittadini europei che chiede la fine del commercio delle pinne di squalo. Perché hai scelto di esporti sul tema?
Senza lo squalo tutto l'ecosistema è destinato a collassare. Io ho avuto l'immensa fortuna di poter nuotare con alcune specie di squalo e così mi sono resa conto di quanto la televisione e i film abbiano influito sulla nostra percezione di questo animale. Per potersi avvicinare a questo predatore devi essere calmo, rilassato, se riesci si crea una connessione meravigliosa. Partecipare a all'iniziativa Stop Finning era il minimo. Quello che si fa in Europa e nel mondo contro gli squali, così come contro le orche, e tutti gli animali che vengono considerati pericolosi o nocivi dall'uomo, è veramente crudele.
Le gare più importanti di apnea di profondità si svolgono in alcuni dei luoghi più belli del mondo. Dove ti porterà la prossima competizione?
Ora inizio la preparazione per la nuova stagione, la prima gara di profondità sarà ad aprile a Camotes, nelle Filippine, dove ho già gareggiato negli ultimi due anni, un posto che ormai porto nel cuore. Lì c'è ancora ancora poco turismo di massa e la natura è la vera protagonista di queste piccole isole.