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Ai cani piace la musica e, anzi, hanno anche un loro gusto e sanno riconoscere l'altezza relativa delle note. Sono tante le capacità cognitive di Fido e il rapporto del ‘migliore amico dell'uomo' con la musica è stato oggetto di diversi studi, l'ultimo dei quali ha addirittura certificato che i cani sanno distinguere i suoni gravi e acuti, una capacità che negli esseri umani caratterizza proprio quella che viene definita ‘intelligenza musicale‘ ma che in Fido non era stata ancora riscontrata.
Come aveva spiegato a Kodami Claudia Pinelli dell'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli e prima autrice dello studio, "che i cani possano apprezzare certi generi musicali era già noto nella letteratura sulle loro abilità cognitive. Musica classica, soft rock o musica ambientale hanno effetti emotivi positivi, e ci sono delle preferenze individuali nei cani, come d'altronde accade anche nella nostra specie".
In particolare, infatti, un altro studio realizzato all'Università della California, aveva accertato che l'ascolto soprattutto della musica classica aiuta i cani a ridurre lo stress ad esempio quando viene diffusa all'interno di uno studio veterinario.
Uno studio poi addirittura già nel 2017, aveva sottolineato che la musica è molto utile per aiutare i cani che vivono nei canili o comunque sottoposti all'obbligo di non potersi muovere o avere una persona di riferimento. I ricercatori dell'Università di Glascow, in Scozia, avevano infatti verificato che i cani trascorrono molto più tempo sdraiati che in in piedi quando viene riprodotta musica, indipendentemente dal genere. "I cani erano più propensi ad abbaiare quando la musica smetteva di suonare – spiegano nel paper – La variabilità della frequenza cardiaca era significativamente più alta, indicativa di una diminuzione dello stress, con i generi Soft Rock e Reggae, con un effetto minore osservato con i generi Motown, Pop e Classica".
Detto tutto ciò è importante però sapere che le frequenze uditive dei cani sono molto diverse dalle nostre e la musica ad alto volume, che si calcola in decibel, può provocare tutt'altro che benessere ai nostri compagni a quattro zampe.
Come percepiscono i suoni i cani e gli effetti della musica ad alto volume
L’udito dei cani è quattro volte più sviluppato rispetto a quello degli esseri umani: le onde sonore vengono percepite fino a 40 mila Hertz, noi arriviamo a stento ai 20 mila. Le frequenze che superano la soglia che l'essere umano non riesce ad avvertire sono i cosiddetti ‘ultrasuoni' che i cani, invece, percepiscono chiaramente.
Stanley Coren, uno dei massimi esperti nel mondo che ha studiato le capacità cognitive dei cani, ha spiegato nel suo libro How Dogs Think che "quando i suoni hanno una frequenza compresa tra 3.000 e 12.000 Hz, le orecchie dei cani sono molto più sensibili delle nostre. Riescono a sentire quei suoni quando sono compresi tra -5 dB e -15 dB in media. Ciò significa che i cani possono sentire suoni che non sono abbastanza forti per le nostre orecchie. Per i suoni superiori a 12.000 Hz, le orecchie dei cani hanno una sensibilità così tanto più elevata rispetto a quella degli umani che un paragone sarebbe inutile".
I danni della musica alta per i cani: quanti decibel riescono a sopportare
I decibel, in particolare, sono la misura dell'intensità del suono e di conseguenza come viene percepito. Noi umani abbiamo un range che va da circa 0 dB fino a circa 130-140 dB: superata questa soglia proviamo dolore. I cani, invece, provano fastidio ‘molto prima', ovvero quando il suono produce anche solo 85 decibel. Sopra i 100, poi, il fastidio si trasforma in qualcosa di più difficile da tollerare perché inizia a procurare dolore e oltre i 120 può procurare danni all'udito di Fido.
Una fonte sonora, ad esempio lo stereo tenuto a volume alto e costante, arriva a produrre un suono che può arrivare fino a 110 decibel ma dobbiamo aggiungere che appunto quel ‘rumore' è continuativo e Fido lo avverte, come detto, in modo molto invasivo e penetrante.
Come ha spiegato su Kodami l'istruttore cinofilo Luca Spennacchio è importante poi conoscere la diversa anatomia tra la nostra e la loro specie per capire quanto l'udito per loro sia tra i sensi più sviluppati. "I cani sono dotati di diversi muscoli nell'orecchio che consentono loro di orientare il padiglione auricolare in diverse direzioni, ciò gli facilita molto nell’individuare la provenienza dei suoni (fatta eccezione per le limitazioni dovute alla selezione artificiale in alcune tipologie di cani che hanno orecchie molto grandi e pendenti, quindi molto poco mobili). Questa mobilità è un fattore chiave nel localizzare i suoni, permettendo al cane di esplorare il mondo attorno a sé in maniera molto più sofisticata rispetto a quanto possiamo fare noi umani".