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11 Febbraio 2025
10:15

Addio al gatto Silvestro, la mascotte del rifugio di Monza. I volontari: “Credevamo non ci avresti mai lasciato”

Il rifugio gestito dall'Enpa di Monza ha detto addio a uno dei suoi più vecchi amici: il gatto Silvestro. Con gli anni si è rivelato sempre più affettuoso, guadagnandosi a pieno titolo il ruolo di mascotte.

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Il rifugio gestito dall'Enpa di Monza ha detto addio a uno dei suoi amici più vecchi: il gatto Silvestro, diventato negli anni l'ambasciatore di tanti progetti in favore degli altri animali. Silvestro aveva un'età stimata tra i 15 e i 18 anni, ed è morto il 3 febbraio circondato dall'amore dei volontari che lo hanno accudito per dieci anni.

Da quando è arrivato e giorno dopo giorno, Silvestro ha conquistato ogni angolo del parco rifugio e, soprattutto, i cuori delle persone. Si è rivelato sempre più affettuoso, guadagnandosi a pieno titolo il ruolo di mascotte.

La sua perdita ha lasciato un vuoto enorme in tutti coloro che frequentavano il rifugio. Tra i tanti messaggi dei volontari, qualcuno ha scritto: "Mi mancherà il suo musetto e la sua accoglienza quando iniziavo il turno del mattino". Un altro ha confessato: "Ciao Silvestro, ho sempre pensato che non ci avresti mai lasciato".

La morte del gatto Silvestro

Silvestro si era presentato un giorno al cancello del rifugio di via San Damiano nel 2015. I volontari di allora lo ricordano come un bellissimo micione dal folto pelo bianco e nero, affamato al punto da mettere da parte, anche solo per un momento, la sua naturale diffidenza verso gli esseri umani.

Silvestro stava invecchiando, tutti se ne rendevano conto anche se era difficile da accettare: era sempre più magro e lento, nonostante i suoi valori fossero ancora buoni per un gatto della sua età, stimata tra i 15 e i 18 anni.

Poi il 3 febbraio è arrivata la notizia che temevamo: Silvestro si è addormentato in pace, sotto il sole, accompagnato dall’operatrice Lara e dalla volontaria Anna. Proprio Lara gli ha dedicato un ultimo saluto: "Purtroppo, in questi ambienti bisogna convivere con la morte e accettarla, anche se non diventa mai facile. Ci consola sapere che ha vissuto la vita migliore possibile e che, fino all’ultimo, si è goduto il sole, le coccole e, soprattutto, la libertà".

La vita del gatto Silvestro nel rifugio

Nessuno sapeva da dove venisse né quale fosse la sua storia, ma da quel giorno non se ne è mai più andato. Inizialmente era molto schivo e non si faceva avvicinare da nessuno, con il tempo però ha iniziato ad aprirsi con i volontari e a prendere possesso del rifugio. Prima ha iniziato a frequentare regolarmente i reparti esterni, poi quelli interni, fino ad appropriarsi degli uffici e della confortevole cucina, dove trascorreva regolarmente la notte sul divano. Rispettando la sua natura indipendente, i volontari hanno atteso che fosse lui ad avvicinarsi e a "scegliere quando concederci la sua fiducia", spiegano .

Negli anni, il suo fascino fotogenico e la sua presenza sono stati “sfruttati” anche per le nostre iniziative: lo abbiamo visto protagonista nella promozione dei panettoni, dei mercatini natalizi, dei calendari e persino in campagne per reclutare nuovi volontari. Lui, da vero modello, si prestava con naturalezza e pazienza.

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