"Domenica mattina abbiamo detto addio a Cheyenne, orango del Borneo di 52 anni. Le è stato effettuato un esame d'urgenza per riuscire a diagnosticare e curare una malattia improvvisa. Sono state riscontrate prove di una grave infezione renale e ha ricevuto il trattamento iniziale. Tuttavia, è morta inaspettatamente".
E' l'annuncio che lo zoo di Houston ha dato attraverso i suoi account social per ‘salutare' l'esemplare femmina di orango che da 31 anni era nella loro struttura. La comunità locale conosceva molto bene questa scimmia antropomorfa, le cui tre specie sono classificate dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) come "pericolosamente a rischio". Il messaggio dei gestori della struttura del Texas infatti è rivolto proprio a tutta la cittadinanza, sottolineando che "Cheyenne è stata un membro integrante della nostra famiglia per quasi trent'anni, arrivando all'età di 21 anni e catturando rapidamente il cuore del personale e dei visitatori. Mancherà a tutti".
La morte di Cheyenne, domenica 9 febbraio, accende i fari sul ruolo degli zoo nella conservazione delle specie a rischio e su quanto sia labile il confine tra tutela e business. Nel caso specifico di questo animale, lo zoo di Houston ha reso noto che ha fatto parte di un programma chiamato "Species Survival Plan" rivolto proprio alla conservazione della specie in cui lei ha avuto il ruolo di madre adottiva per altri giovani oranghi che sono stati nel tempo poi ospitati nella struttura.
Parte poi dei guadagni relativi agli ingressi allo zoo di Houston viene destinata al sostentamento di attività di conservazione della specie direttamente in Borneo. Secondo quanto riscontrato da alcuni media locali, Lo zoo fornisce stipendi, attrezzature e supporto alle comunità locali per ripiantare migliaia di alberi affinché gli oranghi possano prosperare.
Quali sono le tre specie di orango a grave rischio estinzione
Gli oranghi, nativi delle foreste pluviali di Indonesia e Malesia, a lungo tempo sono stati classificati come una sola specie. Ora, invece, si sa che ce ne sono tre e sono tutte, comunque, in pericolo d'estinzione.
- L'orango del Borneo (Pongo pygmaeus) è originario dell'isola del Borneo. Le principali minacce alla specie sono la deforestazione, le piantagioni di olio di palma e la caccia.
- L'orango di Sumatra (Pongo abelii), abita solo nel Sumatra settentrionale. Le principali minacce alla specie sono il disboscamento, la trasformazione della foresta in terreno agricolo e in piantagioni di olio di palma e la frammentazione dell'habitat dovuta alla costruzione delle strade. Si stima che dal 2015, ne rimangono circa 7.000 esemplari allo stato selvatico.
- L'orango di Tapanuli (Pongo tapanuliensis) vive nell'Isola di Sumatra, rappresenta la più rara tra le grandi scimmie e ne rimangono circa 800 individui. È l'ultima specie che è stata scoperta, ufficializzata definitivamente nel 2017. Le cause che minacciano la specie sono principalmente la caccia, il conflitto con l'uomo, il commercio illegale e la perdita dell'habitat a causa dell'agricoltura e dell'estrazione mineraria. Come se non bastasse si è aggiunta una nuova minaccia ed è anche quella attualmente considerata più grave: il progetto di costruzione di una diga elettrica a Batang Toru, nel nord di Sumatra, la zona con la più alta densità di oranghi.