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31 Ottobre 2024
17:42

Abbattimento del lupo in Italia: dal Senato arriva il primo sì

In Italia potranno essere stabilite delle quote di abbattimento di lupi: è il contenuto di un emendamento presentato dal senatore bolzanino Meinhard Durnwalder.

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In Italia potranno essere stabilite delle quote di abbattimento di lupi. È il contenuto di una discussa mozione approvata in Senato durante la discussione sul disegno di legge Montagna promosso dal ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli. L'emendamento è stato presentato da Meinhard Durnwalder senatore del Südtiroler Volkspartei, il partito che rappresenta gli interessi dei gruppi linguistici tedesco e ladino nella Provincia Autonoma di Bolzano.

Cosa prevede il disegno di legge

Il disegno di legge nasce allo scopo dichiarato di incentivare e sostenere lo sviluppo dell'economia di montagna. Era inevitabile che la discussione arrivasse quindi a toccare anche il lupo e le predazioni agli animali degli allevatori. Proprio a Bolzano è in corso un braccio di ferro tra il presidente della Provincia Arno Kompatscher e la giustizia amministrativa proprio per l'abbattimento di alcuni lupi parte di un branco responsabile di diverse predazioni nella Valvenosta.

Lo scontro tra grandi predatori e allevatori si è acuito con l'espandersi dell'areale del lupo che in questi anni è tornato a ricolonizzare la Penisola dalla quali era quasi sparito a causa di una forte riduzione della popolazione. Con l'approvazione di direttive europee come Habitat e altre leggi nazionali ed europee il lupo ha beneficiato di uno status di protezione che, unito all'abbondanza di prede, gli hanno permesso di tornare ad avere una popolazione vitale.

Oggi il lupo resta un animale protetto, in Italia e in Europa, nonostante la volontà della Commissione europea di ridurne lo status di protezione. Un declassamento su cui contano i promotori della mozione.

La denuncia delle associazioni: atto contro la scienza

La mozione ha ricevuto subito la levata di scudi delle associazioni di tutela animale. L’abbattimento dei lupi per gli attivisti rappresenta una soluzione brutale e inadeguata a questioni che potrebbero essere risolte attraverso misure di gestione non cruente. Lo segnala la presidente della LNDC Animal Protection, Piera Rosati: «Sarebbe indispensabile adottare politiche basate su un approccio scientifico ed etico, che rispettino il diritto alla vita degli animali selvatici e il valore della biodiversità».

«Siamo molto preoccupati – ha aggiunto – perché se questo DDL proseguisse l’iter legislativo in questa direzione, insieme all’intenzione del COREPER di declassare lo status di protezione dei lupi, aprirà la strada a uccisioni insensate e immotivate di una specie che fino a pochi anni fa era quasi del tutto estinta. Tutto l’impegno profuso in questi anni per ripopolare una specie cruciale per l’equilibrio dell’ambiente verrà vanificato per meri interessi privati di una minoranza di persone».

Sul tema è intervenuta anche l'Enpa: «L’emendamento approvato oggi in Senato dalla maggioranza, nel quadro del DDL Montagna, di fatto la riapertura della caccia al lupo e pone le basi per l’eradicazione della specie dal territorio italiano. Il colpo di mano fortemente voluto dalla maggioranza, con il placet di un Governo che odia gli animali, rappresenta un’inaccettabile involuzione nel rapporto tra l’uomo, gli animali e l’ambiente che esprime una visione del mondo arcaica e decadente».

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