Un abbandono così non si era mai visto al gattile gestito dall'Enpa a Monza. Una persona, ancora sconosciuta, ha abbandonato la propria gatta calandola con una corda legata al trasportino all'interno dell'area di sgambamento del rifugio.
Le volontarie della struttura di via San Damiano una mattina hanno visto apparire dal nulla un trasportino bianco e grigio con una lunga corda gialla legata alla maniglia. Dentro c'era una bellissima gatta dal pelo tutto bianco rannicchiata sul fondo, con le pupille ancora dilatate dal terrore. Oggi Lady Madonna, così è stata ribattezzata la micia dalle volontarie in omaggio alla celebre canzone dei Beatles, sta bene e cerca una famiglia.
A non aver superato il trauma dello strano abbandono sono le volontarie Enpa come Daria Guidi, una delle responsabili del gattile.
È la prima volta che vi capita un abbandono del genere?
Sì è la prima volta che un gatto viene calato con un trasportino in questo modo. Purtroppo però negli anni abbiamo avuto tantissimi abbandoni: gatti chiusi nei trasportini e lasciati fuori dalla porta, gatti abbandonati senza trasportino fuori dai cancelli. Circa 2 o 3 anni fa abbiamo trovato fuori dal cancello due scatoloni, uno con dentro un gatto maschio e l'altro con dentro gatta femmina e cuccioli. Quindi purtroppo le modalità cambiano ma il risultato è lo stesso.
L'abbandono di animali è un reato, mentre la cessione di proprietà è prevista dalla legge. Cosa può spingere le persone a usare questi sistemi invece di bussare alla vostra porta?
Hanno paura della nostra reazione. Dal nostro punto di vista ci sono cessioni e cessioni. C'è il caso di un signore che muore lasciando solo il gatto, e allora per forza l'animale arriva nella nostra struttura, e poi ci sono delle cessioni che avvengono per motivi assolutamente futili: persone che ci portano il gatto perché fa i bisogni fuori dalla lettiera, oppure perché in famiglia arriva un bambino che inizia a gattonare e dà fastidio la presenza del gatto. Motivi che ai nostri occhi non hanno senso. La cosa fondamentale da far capire alla gente è che prendere un animale è un'assunzione di responsabilità per la vita.
Avete notato un aumento delle cessioni o degli abbandoni?
Assolutamente sì, abbiamo avuto un momento d'oro per le adozioni quando c'è stato il Covid. In quei due anni abbiamo avuto un boom di adozioni, ma negli anni successivi, appena dopo la pandemia abbiamo avuto un boom di richieste di cessione. Sarà un caso, ma questo ci fa riflettere su quanto la gente prenda sotto gamba la responsabilità di un'adozione.
Quanti gatti ci sono al momento nella vostra struttura?
Ne abbiamo circa una settantina e provengono dalle situazioni più disparate. Sono frutto di cessioni, sequestri, nascite irresponsabili, e poi ci sono tantissimi gatti feriti, anziani, malati, a cui dobbiamo farle flebo tutti i giorni. Insomma ce ne sono di tutti i tipi.
In Lombardia esiste l'obbligo di registrare e microchippare anche i gatti, mentre sul resto del territorio l'obbligo vige solo per i cani. Questo sistema influisce sugli abbandoni?
In Lombardia il microchip è obbligatorio per legge dal 1 gennaio 2020, ma tutti i gatti che sono nati prima di quella data non hanno l'obbligo perché la legge non è retroattiva, anche se è vivamente consigliato. Ma questo sistema non aiuta a diminuire il numero degli abbandoni, ma anche ad aumentare i ritrovamenti in caso di scomparsa: tanti gatti arrivano perché smarriti, ma senza microchip non si riesce a risalire alla famiglia. Noi facciamo i salti mortali per risalire alla loro casa, ma è quasi impossibile se non sono registrati. Lady Madonna ha circa 3 anni e non era microchippata, altrimenti non sarebbe mai stata abbandonata così.
Lady Madonna ha circa 3 anni, è sterilizzata, FIV-FeLV negativa. Per informazioni sulla sua adozione contattare le volontarie all'indirizzo mail adozioni.gatti@enpamonza.it.