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A cosa serve davvero la zanna del narvalo? I droni svelano nuove e sorprendenti scoperte

I video dei droni svelano i segreti della zanna del narvalo: non solo caccia, ma anche gioco, esplorazione e rituali. Queste nuove scoperte ci aiuteranno a decifrare la vita misteriosa di questi enigamatici cetacei.

2 Marzo 2025
12:40
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I narvali sono tra i cetacei più affascinanti e conosciuti, eppure in pochi sono riusciti a osservare come utilizzano le loro lunghe e iconiche zanne. Foto di O’Corry–Crowe, FAU/Watt, DFO

Il narvalo è senza dubbio uno degli animali più affascinanti e misteriosi dei nostri oceani. Conosciuto anche come "unicorno del mare" per via della sua lunga e iconica zanna a spirale, da sempre biologi e naturalisti si interrogano sul reale utilizzo di questo strano dente allungato. Arma di difesa, strumento sensoriale e ornamento per far colpo su un partner, sono solo alcune delle ipotesi fatte fino a oggi. Ma ora, grazie a un nuovo studio supportato dall'utilizzo di droni, emergono finalmente nuove e sorprendenti risposte: la zanna del narvalo è un vero e proprio coltellino svizzero dell'oceano, utile non solo per cacciare, ma anche per esplorare, comunicare e persino giocare.

Un team di ricercatori della Florida Atlantic University e del Dipartimento della Pesca e degli Oceani del Canada, in collaborazione con le comunità Inuit del Nunavut, ha utilizzato i droni per "spiare" e studiare i narvali nel loro habitat naturale, cosa che in pochi sono riusciti a fare fino a oggi. Il risultato? Filmati straordinari che mostrano comportamenti mai documentati prime e che svelano nuovi utilizzi dell'iconica zanna di questi cetacei. Lo studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Marine Science, ha infatti permesso di svelare ben 17 diverse azioni e comportamenti compiuti da questi cetacei, alcuni di questi davvero sorprendenti.

Una zanna multitasking: caccia, competizione e gioco

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Come i narvali usano la zanna per cacciare. Immagine da O’Corry–Crowe et al., 2025

Uno degli aspetti più affascinanti emersi dallo studio riguarda il ruolo della zanna nella caccia. I droni hanno infatti ripreso diversi narvali intenti a inseguire grossi pesci, come il salmerino artico (Salvelinus alpinus), utilizzando proprio la zanna per colpirli e stordirli prima di catturarli. Ma non solo: le immagini mostrano anche alcune interazioni con uccelli marini, come i gabbiani glauchi (Larus hyperboreus), che tentavano di rubare le loro prede. Alcuni narvali sembravano utilizzare la zanna come una spada per difendersi dai gabbiani.

Ma la zanna non è solo uno strumento per trovare a mangiare, ma anche un mezzo per comunicazione con i propri simili. I ricercatori hanno osservato diversi momenti di interazione tra i narvali, in cui per esempio un individuo tentava di bloccarne un altro mentre era a caccia: provava a farlo utilizzando proprio la lunga zanna. Il dente veniva anche usato in una sorta di schermaglia ritualizza, un comportamento che potrebbe servire a stabilire gerarchie sociali o semplicemente per comunicare le proprie intenzioni e gli stati d'animo.

Il comportamento più inatteso e sorprendente rimane sicuramente quello in cui i cetacei sembravano proprio usare la loro zanna anche per il puro piacere di giocare. In un'osservazione particolarmente insolita e curiosa, tre narvali hanno infatti interagito e "giocato" con un pesce senza mai tentare effettivamente di mangiarlo: lo spingevano, lo esaminavano e sembravano quasi divertirsi a punzecchiarlo con la loro zanna. C'è poi, naturalmente, anche la funzione riproduttiva, visto che la zanna è presente quasi esclusivamente nei maschi.

La zanna rimane anche un sensore per esplorare l'ambiente e ogni narvalo ha il suo stile

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I ricercatori hanno documentato ben 17 diverse azioni e comportamenti in cui i cetacei utilizzavano le zanne. Immagine da video di O’Corry–Crowe, FAU/Watt, DFO

Oltre a essere un'arma per cacciare e un mezzo di comunicazione, la zanna del narvalo ha probabilmente anche una funzione sensoriale. Gli scienziati hanno infatti notato che questi cetacei la usano spesso per esplorare l'ambiente, sondando per esempio gli oggetti e i movimenti nell’acqua. Secondo i ricercatori, il dente e le sue terminazioni nervose potrebbero infatti percepire le variazioni di temperatura e la salinità dell'acqua, aiutando così gli animali a orientarsi tra i ghiacci e a individuare le zone del mare più pescose.

Un'altra scoperta interessante riguarda il modo in cui i narvali usano le loro zanne in maniera unica: alcuni sembrano infatti più inclini a utilizzarla per la caccia, altri per interagire o nel gioco. Queste osservazioni suggerendo evidentemente che ogni individuo ha una propria personalità e le sue preferenze. Un comportamento noto come tusking, già documentato in passato ma non così comune, vede per esempio i narvali sollevare le loro zanne fuori dall'acqua e incrociarle con quelle di altri individui: non tutti sembrano farlo.

In passato si pensava fosse un comportamento legato soprattutto competizione per le femmine tra i maschi, ma ora gli scienziati ipotizzano che possa avere anche una funzione rituale o sociale più complessa. Tutte queste nuove scoperte saranno ora cruciali per comprendere meglio la vita e il comportamento di questi cetacei, ma anche per proteggerli meglio. Con il riscaldamento globale che sta stravolgendo gli ecosistemi marini, sapere come questi cetacei utilizzano la loro zanna potrebbe aiutarci a prevedere come affronteranno le sfide future.

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