La lanterna maculata, Lycorma delicatula, è un insetto invasivo introdotto di recente negli Stati Uniti, il cui areale si è espanso rapidamente da quando è stata scoperta per la prima volta in Pennsylvania nel 2014.
Per riuscire a controllarla e vanificare gli effetti della sua presenza, dei ricercatori del Dipartimento delle risorse naturali e dell'ambiente della Cornell University nello Stato di New York, hanno scoperto che i cani sono capaci di fiutarla e così hanno pubblicato uno studio in cui un Labrador Retriever e un Pastore Belga Malinois hanno dimostrato di essere capaci e ben più abili degli umani nel rilevare masse di uova nelle aree boschive vicino ai vigneti, mentre le persone le individuavano meglio dei cani solo nei vigneti.
«L'alimentazione di questa cicalina – spiegano gli esperti – può causare gravi impatti sulla produzione agricola, in particolare sull'uva. I sondaggi visivi umani sono il metodo di ricerca più comune impiegato per la rilevazione, ma possono essere inefficaci a causa delle masse di uova criptiche dell'insetto e della bassa densità durante le prime fasi dell'infestazione». Per tanto si è pensato di addestrare dei cani a rilevare l'odore delle masse di uova di lanterna maculata con il supporto di dog trainer che avevano già esperienza nel rilevare altri insetti, piante e patogeni invasivi.
Gli autori dello studio hanno identificato 20 vigneti in Pennsylvania e nel New Jersey in cui erano si erano verificate precedenti infestazioni. Hanno poi mappato i filari dei vigneti e le foreste adiacenti. Volendo specificamente verificare la differenza tra persone e cani, gli operatori coinvolti nello studio hanno esaminato le masse di uova per un giorno, mentre i cani al guinzaglio hanno scansionato gli stessi luoghi in giorni diversi, in modo che gli odori umani non influenzassero la loro percezione.
I cani hanno trascorso più tempo a cercare rispetto agli umani e così sono riusciti anche a trovare molte più masse di uova rispetto agli umani nelle foreste. «I cani da rilevamento hanno superato significativamente i cercatori umani nell'individuazione di masse di uova in aree boschive, con tassi di rilevamento più di tre volte superiori a quelli umani – precisano gli esperti esponendo i risultati del loro studio – Questa scoperta evidenzia il valore dello sfruttamento delle capacità olfattive dei cani in ambienti densi e complessi in cui il rilevamento visivo da parte degli umani è ostacolato. Tali ambienti, caratterizzati da fitto sottobosco e numerosi potenziali substrati, presentano notevoli sfide per gli osservatori umani che si affidano esclusivamente alla vista. Al contrario, i cani da rilevamento possono identificare in modo efficiente anche le più piccole tracce di un odore bersaglio, il ché li rende uno strumento inestimabile per il rilevamento precoce di specie invasive in questi contesti».