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2 Gennaio 2025
11:48

Attacco di Marsa Alam, i dati sul monitoraggio degli squali nel Mar Rosso: «incoraggianti» ma ancora parziali

Dopo il tragico incidente avvenuto a Marsa Alam, in cui il 48enne romano Gianluca Di Gioia ha perso la vita a causa dell'attacco di uno squalo, il Ministero dell'Ambiente egiziano ha fatto sapere di stare portando avanti un «programma scientifico di monitoraggio e tracciamento degli squali nel Mar Rosso», ma i risultati si avranno solo in 5 anni.

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Dopo il tragico incidente avvenuto a Marsa Alam, in cui il 48enne romano Gianluca Di Gioia ha perso la vita a causa dell'attacco di uno squalo e il turista cremonese Peppino Fappani è rimasto ferito, il Ministero dell'Ambiente egiziano ha fatto sapere di stare portando avanti un «programma scientifico di monitoraggio e tracciamento degli squali nel Mar Rosso».

I risultati preliminari sarebbero «incoraggianti» ma parziali poiché il programma necessita di un periodo di tempo stimato in circa 5 anni per ottenere risultati certi.

Come riporta una nota diffusa sui canali ufficiali, il presidente esecutivo dell'Agenzia Affari dell'Ambiente, Ali Abu Sunna, ha assicurato di stare portando avanti un programma scientifico di monitoraggio e tracciamento degli squali nel Mar Rosso, «per ridurre il rischio dei loro attacchi e affrontare le ragioni scientifiche del cambiamento di comportamento negli ultimi anni e del trattamento, in particolare le specie di tigre e Mako, e che garantisce la sicurezza di turisti e operatori del settore immersioni e la conservazione delle attività marine».

Nonostante il numero di attacchi di squalo resti molto basso, gli episodi nel Mar Rosso negli ultimi anni sono diventati più frequenti: nell'estate del 2023 un giovane russo fu ucciso non lontano dalla spiaggia turistica di Hurghada, la stessa sorte nel 2022 era toccata a una turista austriaca a cui uno squalo aveva strappato una gamba e un braccio.

Secondo l'ittiologo Francesco Tiralongo, gli attacchi di squalo sono causati da una compresenza di fattori come l'alta densità di squali dotati di grande potenza, come il tigre, in aree dove c'è grande afflusso turistico, oltre a pratiche come quella della pasturazione, una pratica usata per attirare pesci, e anche squali, con l'utilizzo di pasture di sangue e interiora in acqua. Lo stesso effetto dello smaltimento dei residui della pesca commerciale in mare.

Annunciato il monitoraggio degli squali: come funziona e a cosa serve

Il comunicato del Ministero dell'Ambiente, attraverso Abu Sunna, ha voluto rassicurare la comunità che vive di turismo sulle coste del Mar Rosso, attraverso l'implementazione del monitoraggio che «mira a tracciare i movimenti degli squali e a studiarne i comportamenti ambientali durante le stagioni di migrazione, riproduzione e alimentazione, raccogliendo e analizzando dati accurati utilizzando tecniche avanzate», attività che rientrano in un più ampio «piano nazionale per raggiungere un equilibrio tra la protezione della fauna marina e garantire la sostenibilità delle attività turistiche».

Abu Sunna ha spiegato che il Ministero ha «fornito i finanziamenti necessari per il programma attraverso i progetti nazionali e programmi di finanziamento estero, tra cui l'acquisto di moderni dispositivi di tracciamento e il reclutamento di esperti internazionali specializzati. Sono stati organizzati anche quattro workshop formativi che hanno incluso ricercatori, pescatori locali ed esperti della società civile, volti ad elevare le competenze e a potenziare le capacità tecniche dei partecipanti».

Dal Ministero confermano anche l'installazione di shark tracking, dispositivi per la localizzazione degli squali: «I risultati preliminari sono incoraggianti, poiché sono stati testati più di diversi metodi e tecniche di pesca degli squali per installare dispositivi e risolvere problemi tecnici che non corrispondono alle condizioni e all'ambiente delle creature nel Mar Rosso. Dati importanti sono stati raccolti, e ci stiamo lavorando per raggiungere la comprensione e individuare i sentieri degli squali».

Il presidente dell'Agenzia Affari dell'Ambiente ha spiegato però anche le criticità di questo sistema che pur essendo già in uso non è servito a evitare la morte di Di Gioia e il ferimento di Fappani. «Il tracciamento attualmente autorizzato dipende dalla capacità di memorizzare le informazioni per un certo periodo di tempo, ed è collegato elettronicamente al satellite per inviare i dati. Nessuna informazione viene inviata finché rimane sotto la superficie del mare, quindi ottenere risultati diretti in tempi brevi contraddice l'aspetto tecnico e progettuale dei dispositivi. Il raggiungimento dei risultati desiderati richiede un lungo periodo, fino a cinque anni, per garantire la precisione dei dati e l'efficacia delle soluzioni».

Da una parte il programma riguarda quindi il monitoraggio degli squali e la risoluzione di problemi ambientali connessi al loro comportamento, come la pesca, lo smaltimento dei rifiuti marini, l'inquinamento idrico e la regolamentazione delle attività marine, ma dall'altra il Ministero dell'Ambiente non nasconde che il fine ultimo è quello di «rafforzare lo status dell'Egitto come destinazione turistica globale».

Squalo attacca due italiani a Marsa Alam: cosa sappiamo e quali sono le dinamiche dell'incidente

Secondo la ricostruzione fornita a Fanpage.it da Cristina Fappani, figlia del turista ferito, il padre è stato morso alla gamba nel tentativo di salvare Di Gioia. I due, entrambi in vacanza nello stesso hotel, non si trovavano in acqua insieme nella zona non balneabile, come inizialmente fatto sapere dal Ministero egiziano. Fappani si trovava in una zona di mare sicura, ma pensando a un malore del connazionale lo ha raggiunto. Solo dopo essere stato morso l'uomo ha capito che in acqua c'era uno squalo. Dopo l'attacco, Fappani è stato portato all'ospedale di Porto Ghalib, a circa 50 chilometri da Marsa Alam.

Secondo le recenti testimonianze di due turisti presenti sulla spiaggia, neanche Di Gioia si sarebbe trovato in acque non sicure. Come riporta Il Messaggero, i due, un uomo tedesco e una donna polacca, avrebbero anche realizzato un video, in cui si vedrebbe che l'attacco è avvenuto all'interno delle boe che delimitano le acque sicure.

Nel frattempo, la Procura di Qusair ha aperto un'inchiesta per chiarire le circostanze dell'incidente.

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