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16 Dicembre 2024
13:56

“Rispetto” è la parola dell’anno 2024 per la Treccani: il significato include quello per gli altri animali

Per il noto vocabolario della lingua italiana Treccani, la parola di questo 2024 ormai giunto al termine è "rispetto", includendo nel suo significato «tutti gli altri esseri viventi». Ma cosa vuol dire esattamente rispettare cani, gatti o anche animali selvatici?

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La parola che si usa, solitamente, per "spiegare" la nostra relazione con gli animali è amore. Il termine, che corrisponde chiaramente a un sentimento di profonda affezione nei confronti anche di esseri viventi diversi da noi, è quello più utilizzato per descrivere la sfera emotiva che viene attivata in noi esseri umani. Ma con il passare del tempo, sempre di più e grazie al lavoro di associazioni e personalità di diversa formazione (scienziati ma anche volti noti al grande pubblico) si è fatto spazio a un altro termine: rispetto.

E ora, a sancire l'importanza sostanzialmente di riconoscere anche l'altro diverso da noi in termine di specie e dunque come individuo tale da meritare appunto il nostro "rispetto", è l'Osservatorio della Lingua Italiana Treccani che ha indicato quest'ultima come parola dell'anno e ha incluso nella spiegazione che però «la necessità di un suo uso semanticamente e civilmente corretto» non riguarda solo le persone, le istituzioni o le altre culture umane ma anche l'ambiente e «tutti gli altri esseri viventi».

Ma cosa vuol dire avere rispetto per un cane, un gatto o anche un animale selvatico? Siamo davvero capaci di instaurare una relazione con l'animale che vive nella nostra casa basato su questo aspetto che riguarda legami che solitamente si fondono tra umani e addirittura di provarlo nei confronti, ad esempio, di un lupo o di una mosca?

Perché di questo si tratta, se andiamo al nodo della questione: rispettare vuol dire non fare distinzioni tra Fido che ci dorme accanto o l'insetto che ha osato attraversare il confine tra la nostra finestra e il mondo esterno. E poi, pur volendoci soffermare solo sul cane, "migliore amico dell'uomo" per antonomasia e per definizione, quanti cani ancora a catena o "buttati" nei canili ci sono che manco l'amore hanno avuto da parte di nostri conspecifici?

Ecco, il fatto che la Treccani abbia voluto sottolineare quanto il rispetto debba essere trasversale ci mette di fronte anche a un'altra parola, altrettanto difficile per la nostra specie da mettere in atto davvero: coerenza. L'amore e il rispetto, del resto, non hanno mai viaggiato facilmente di pari passo nella nostra cultura umana, sebbene anche nelle relazioni intraspecifiche dovrebbero avere lo stesso peso e la stessa rilevanza, cosa che purtroppo però – lo sappiamo bene – non va così.

Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, condirettori del Vocabolario Treccani, sono stati molto chiari nello spiegare perché il "rispetto" dovrebbe essere alla base della nostra educazione civica, puntando l'attenzione sulla necessità di imprimerne il senso profondo mettendolo «al centro di ogni progetto pedagogico, fin dalla prima infanzia, e poi diffondersi nelle relazioni tra le persone, in famiglia e nel lavoro, nel rapporto con le istituzioni civili e religiose, con la politica e con le opinioni altrui».

Dalle parole dei due esperti è evidente che il primo passo da intraprendere riguarda tematiche relative alla società umana nello specifico in cui c'è ancora molto da lavorare, volendo usare un eufemismo, e che se non si parte da noi, però, la deriva cui andiamo incontro giorno per giorno ha effetti gravi anche sugli altri esseri viventi. Perché la mancanza di rispetto «è alla base della violenza esercitata quotidianamente nei confronti delle donne, delle minoranze, delle istituzioni, della natura e del mondo animale», come concludono i condirettori del prestigioso vocabolario della lingua italiana.

A che punto siamo in Italia sulla questione del rispetto per gli animali, dunque? Dipende, viene da dire. Perché se guardiamo all'inserimento della tutela degli altri esseri viventi e della biodiversità in Costituzione, avvenuto nel marzo del 2022, potremmo rispondere che abbiamo fatto un significativo passo in avanti. Ma se andiamo a vedere come si è giunti al nuovo articolo 9 scopriamo che è passato un testo che non è come sarebbe dovuto essere perché davvero vi sia rispetto da parte degli esseri umani nei confronti degli altri abitanti del Pianeta, o almeno di quelli che vivono nel Belpaese.

L'articolo 9 recita:

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali

Per far passare questo testo si è dovuto superare un muro costituito principalmente da 246 mila emendamenti della Lega che non ha fatto passare, in buona sostanza, il termine "esseri senzienti" che si voleva inserire nel documento cardine della nostra democrazia. E perché? Proprio per una questione di "rispetto", viene ora ancora più facile dire, che non può essere esteso a tutti gli altri esseri viventi indistintamente. Per i leghisti infatti, e non ne fanno un mistero, c'è una sostanziale differenza tra domestici e selvatici e non è pensabile per il Carroccio – ma bisogna per onestà aggiungere che lo stesso orientamento è seguito da Fratelli d'Italia e dal centrodestra in generale – equiparare un cane a un cervo. E questo con grande sostegno e un bel placet dei cacciatori e degli allevatori, bacino di voti non indifferente per la politica nostrana.

Nel nostro Manifesto, ovvero la "carta fondante" di Kodami, la parola "rispetto" è parte integrante in ogni passaggio: è il presupposto da cui siamo partiti per diffondere la conoscenza del regno animale, sottolineando proprio che lo facciamo sin dall'inizio nel segno del rispetto dell’individualità di ogni essere vivente, della coesistenza e nella consapevolezza dell’importanza di porre l’accento sulla relazione nel rapporto tra animali e uomini.

Ma c'è un punto esplicito, tra quelli che rappresentano i nostri valori, che dal nostro punto di vista riflette quanto sia importante che Treccani abbia scelto non solo il termine, ma di averlo legato alla convivenza sul Pianeta sottolineando, in fondo, che non ci appartiene e che non siamo da soli.

Oggi più che mai, allora, ci teniamo a ricordarlo a tutti coloro che ci hanno seguito negli anni e a chi per la prima volta ci incontra navigando nel mare magnum del Web:

Riteniamo che ogni individuo della nostra specie può apportare cambiamenti positivi per tutti gli esseri viventi con compassione, empatia, rispetto, dignità e amore

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