L'invasione di specie aliene rappresenta una sfida cruciale per gli ecosistemi, per la biodiversità e anche per l'economia. Una delle più recenti e pericolose è sicuramente l'arrivo in Europa di Vespa velutina, conosciuta anche calabrone dalle zampe gialle o anche come calabrone asiatico. Questo predatore vorace delle api domestiche ha già devastato gli alveari in Francia e Nord Italia causando ingenti danni economici, ma il Regno Unito, grazie a interventi tempestivi e a una stretta collaborazione tra cittadini e istituzioni, sta riuscendo a contenerne la diffusione e le perdite economiche.
Vespa velutina, una minaccia temibile per l'Europa
Vespa velutina è arrivata per la prima volta in Europa circa 20 anni fa, nascosta in un container di ceramiche proveniente dalla Cina. Da allora, si è diffusa rapidamente, stabilendosi in molti paesi tra cui Francia, Spagna, Belgio, Germania e Italia, soprattutto nelle regioni settentrionali. In Gran Bretagna, la prima segnalazione risale al 2016 e quest'anno sono stati confermati 44 avvistamenti, principalmente nel Kent e nell'East Sussex, tuttavia, la specie non sta avendo il successo e la crescita che si registra altrove.
Il National Bee Unit, che monitora la salute api in Inghilterra e Galles, ha infatti risposto rapidamente, distruggendo rapidamente tutti i nidi prima che potessero ingrandirsi e colonizzare nuove aree. Nonostante il clima e l'habitat britannici siano ideali per la specie, l'efficacia di questi interventi sta impedendo alla Vespa velutina di stabilirsi nel Paese, come evidenziato da uno studio recente coordinato dal UK Centre for Ecology & Hydrology (UKCEH).
Come il Regno Unito sta contenendo l'invasione di Vespa velutina
La ricerca, finanziata dall'UE e pubblicata sul Journal of Applied Ecology, ha valutato la capacità di diffusione di V. velutina in Europa attraverso modelli predittivi, che hanno permesso agli scienziati di individuare tutte le aree ad alta idoneità ambientale in paesi come Regno Unito, Irlanda, Germania e Paesi Bassi. E risultati dimostrano che se non ci fossero stati questi interventi tempestivi, oltre 1.500 km² del Regno Unito sarebbero stati già colonizzati entro il 2020.
«La diffusione è stata limitata grazie agli sforzi straordinari dei cittadini, che segnalano tutti gli avvistamenti sospetti, e alle azioni tempestive delle autorità per rimuovere i nidi», ha sottolineato Richard Hassall del UKCEH. Il mix di segnalazioni rapide e interventi tempestivi, sta quindi contenendo l'espansione di questa specie in UK, in maniera molto più efficace che altrove, grazie soprattutto alla citizen science, la scienza partecipativa che coinvolge tutti, scienziati e non.
Invasione Vespa velutina nel Regno Unito, il ruolo della scienza partecipativa
Una delle chiavi del successo britannico è proprio il coinvolgimento della popolazione. Attraverso l'app Asian Hornet Watch, chiunque può segnalare i possibili avvistamenti. Nel 2023, sono state inviate circa 12.500 segnalazioni, di cui solo una piccola parte è risultata poi essere davvero Vespa velutina. La maggior parte delle osservazioni si riferiva infatti a insetti autoctoni, come il calabrone europeo o le mosche sirfidi, che possono essere facilmente confuse con api e vespe.
Proprio per questo, recentemente è stato scelto di cambiare il nome utilizzato per riferirsi a questa specie. Non si userà più il nome latino Vespa velutina, come succede ovunque, poiché non fornisce alcun indizio per aiutare le persone nel riconoscimento. In UK verrà ora utilizzato il nome comune "calabrone dalle zampe gialle" (in inglese yellow-legged hornet), che aiuta a memorizzare e a individuare una delle caratteristiche principali per migliorare l'identificazione, il colore delle zampe.
Un risultato importante, ma non definitivo, per contenere l’invasione del calabrone asiatico
Se il calabrone dalle zampe gialle dovesse diffondersi nel Regno Unito, le conseguenze per gli impollinatori selvatici e per l'apicoltura potrebbero essere devastanti. Questa specie ha già causato gravi perdite di api da miele in Europa e secondo gli esperti è probabile che impatterà anche sulle api selvatiche e altri insetti impollinatori. La lotta contro Vespa velutina in Europa sta offrendo importanti spunti e strumenti utili per fermare la sua diffusione ed evitare anche altre invasioni aliene in futuro.
Anche qui in Italia è possibile segnalare nidi e calabroni, attraverso per esempio il progetto Stop Velutina, ma il successo britannico dimostra che bisogna agire rapidamente e in modo coordinato. La minaccia rimane naturalmente anche lì: aumento delle temperature e la globalizzazione continuano infatti a favorire l'introduzione e la riproduzione di specie aliene. Per fermarle, cittadini, scienziati e istituzioni devono lavorare insieme per proteggere la biodiversità, ricordandoci che la tutela degli ecosistemi dipende dall'impegno di tutti.