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9 Dicembre 2024
12:19

I cani possono fiutare anche il cancro di altri cani: lo conferma uno studio

I cani hanno già dimostrato di poter rilevare il cancro e altre malattie negli esseri umani grazie al loro fiuto. Ora, uno nuovo studio dimostra che possono annusare anche il cancro alla vescica di altri cani attraverso l'odore dell'urina.

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Il Labrador Marlow durante i test. Foto di University of Bristol

Il cane è considerato il miglior amico dell'uomo non solo perché ha instaurato con noi una relazione profonda, lunga e unica anche da un punto di vista emotivo ma pure grazie a un dono straordinario: il suo olfatto. I cani possono infatti fiutare persone scomparse, trovare esplosivi, individuare sostanze illegali e, cosa ancora più eccezionale, salvare vite "annusando" malattie e tumori, non solo quelli umani.

Un nuovo studio, che ha coinvolto ricercatori dell'Università di Bristol e la ONG Medical Detection Dogs (MDD), ha ora dimostrato che i cani possono fiutare anche i tumori alla vescica in altri cani attraverso l'odore dell'urina. I risultati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Veterinary and Comparative Oncology e potrebbero portare a un miglioramento notevole della diagnosi di uno dei tumori più diffusi e difficili da rilevare nei nostri amici a quattro zampe.

Il fiuto infallibile dei cani: qual è il tipo di cancro rilevato

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I dispositivi olfattivi usati per lo studio. Foto da Desmas–Bazelle et al., 2024

I risultati dello studio sono davvero notevoli: grazie al loro super-olfatto, i cani hanno identificato il carcinoma uroteliale (UC) con una sensibilità del 90% e una specificità del 95%. Questo significa che il loro fiuto ha permesso di distinguere con grande precisione tra cani sani e quelli affetti da questa forma di cancro alla vescica, che è uno dei tumori più diffusi nei cani e rappresenta circa il 2% di tutti i tumori canini.

Questa tipologia di cancro è infatti una malattia subdola, spesso confusa con altre patologie urinarie come infezioni o calcoli. Questa somiglianza può anche ritardare la diagnosi e, di conseguenza, il trattamento. Inoltre, le tecniche tradizionali come la biopsia sono piuttosto invasive, costose e richiedono parecchio tempo. A peggiorare la situazione, l'esame citologico delle urine, che può risultare poco accurato, mentre invece il campionamento tramite ago può comportare rischi seri per il paziente canino.

I protagonisti a quattro zampe

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Kizzy (a sinistra) e Jobi durante i test. Foto di Medical Detection Dogs

A entrare in azione sono stati tre cani in particolare: Kizzy, Cocker Spaniel color cioccolato, Jobi, Cocker Spaniel nera, e Marlow, un Labrador Retriver nero. Gli animali sono stati addestrati a riconoscere l'odore caratteristico del cancro nei campioni di urina in un ambiente controllato, come si fa con i test sugli odori umani. Durante le sessioni di training, i cani venivano poi premiati con cibo, coccole o giochi ogni volta che identificavano correttamente un campione positivo o quando ignoravano invece quelli negativi.

I campioni di urina provenivano da pazienti canini di una clinica veterinaria e da cani sani che vivevano insieme ai membri dello staff e ai volontari della MDD. Questo approccio non invasivo e basato sul gioco ha mostrato che il cancro alla vescica ha un odore unico e riconoscibile, probabilmente legato a composti organici volatili secreti dalle cellule tumorali, come è già stato dimostrato con i tumori umani e altre malattie, inclusa la COVID-19, rilevabili sempre dall'urina o dal sudore.

Una nuova opportunità diagnostica

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Il fiuto dei cani come Marlow potrebbe migliorare la diagnosi e le cure per i tumori canini. Foto da Medical Detection Dogs

Claire Guest, CEO e cofondatrice di Medical Detection Dogs, ha sottolineato l'importanza di questi risultati: «Abbiamo dimostrato molte volte che i cani possono rilevare il cancro negli esseri umani, quindi eravamo fiduciosi che avrebbero potuto farlo anche per i loro simili. Questo studio apre le porte a test diagnostici più economici, rapidi e non invasivi, che potrebbero consentire interventi precoci e migliorare le possibilità di trattamento».

Anche Isabelle Desmas-Bazelle, prima autrice dello studio, ha evidenziato il potenziale di questa scoperta per la diagnosi precoce, lo sviluppo di nuove tecnologie di rilevamento e quindi per trattamenti e cure più efficaci. «I risultati ottenuti dai cani sono superiori a quelli di alcune tecniche tradizionali. Ciò suggerisce che il cancro produce un odore caratteristico, aprendo la strada allo sviluppo di strumenti come il ‘naso elettronico' per una diagnosi più accurata».

Questa ricerca, rappresenta un altro esempio di come il legame tra esseri umani e cane possa tradursi in benefici molto concreti per la salute di tutti. Non solo quella di noi umani, ma anche quella degli stessi cani, che possono trarre vantaggio dalle straordinarie capacità olfattive dei loro super-nasi. Ancora una volta, i nostri amici a quattro zampe dimostrano di essere molto più che "semplici" compagni di vita: sono veri e propri alleati, persino nella lotta contro tumori e altre malattie.

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