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28 Novembre 2024
11:04

Cacca e vomito fossilizzati raccontano come i dinosauri hanno conquistato la Terra

I resti fossili di escrementi e altri materiali provenienti dall'apparato digerente dei dinosauri hanno permesso di ricostruire le tappe principali del successo di questi giganti e come hanno fatto a superare l'estinzione di massa del Triassico-Giurassico conquistando il Pianeta.

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Una coppia di saupodomorfi in una zona umida ricca di vegetazione del primo Giurassico. Illustrazione di Marcin Ambrozik

Chi l'avrebbe mai detto che la chiave per comprendere il successo evolutivo dei dinosauri fosse nascosta nei resti fossilizzati della loro cena? Eppure, proprio analizzando cacca e vomito vecchi di 200 milioni di anni, un gruppo di paleontologi dell'Università di Uppsala ha ricostruito i primi passi verso il dominio di questi giganti sulla Terra.

Pubblicato sulla rivista Nature, questo nuovo studio svela i segreti cruciali sulle abitudini alimentari e sull'ecologia dei dinosauri, aiutandoci a capire come siano diventati i dominatori assoluti dell'era Mesozoica. Se infatti scheletri e ossa ci svelano com'erano fatti gli animali del passato, impronte, tracce ed escrementi fossili, ci permettono di ricostruire come vivevano e cosa mangiavano.

Detective del passato: chi mangiava chi o cosa?

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Ricostruzione in 3D di coproliti, feci fossilizzate. Immagine da Qvarnström et al., 2024

«Ricostruire "chi mangiava chi" nel passato è un vero lavoro da detective – ha spiegato Martin Qvarnström, primo autore dello studio – Capire cosa mangiavano gli animali e come interagivano con l'ambiente è fondamentale per comprendere il loro successo evolutivo». Per svelare questi misteri, il team ha analizzato centinaia di coproliti (il nome scientifico degli escrementi fossilizzati) e rigurgiti (che insieme ai coproliti e altri materiali provenienti dall'apparato digerente vengono chiamati bromaliti), tutti provenienti dal Bacino Polacco, una regione della Pangea settentrionale risalente al Triassico superiore.

Grazie a tecnologie avanzate, come l'imaging a sincrotrone, i ricercatori sono riusciti a visualizzare l'interno di questi fossili con un livello di dettaglio sorprendente, trovando resti di piante, pesci, insetti e persino le ossa masticate dai predatori. I risultati sono stati spesso anche inaspettati. Nei coproliti dei primi grandi erbivori sauropodomorfi – i giganteschi dinosauri dal collo lungo come Diplodocus – i ricercatori hanno trovato non solo felci arboree, ma anche carbone. Questo ha portato a una teoria molto affascinante: i dinosauri probabilmente ingerivano il carbone per disintossicare il loro stomaco, un comportamento che viene osservato anche in alcuni animali di oggi.

Non mancavano però anche informazioni sui grandi dinosauri carnivori. Alcuni coproliti contenevano per esempio ossa triturate, segno che anche alcuni dinosauri carnivori, proprio come i predatori e i necrofagi di oggi, masticavano di tutto, probabilmente per integrare minerali o ingerire il midollo. Ma lo studio ha permesso soprattutto di colmare un grosso vuoto temporale nella storia di questi animali: i primi 30 milioni di anni dell'evoluzione dei dinosauri, un periodo cruciale, ma ancora poco esplorato. Integrando infatti dati climatici, resti fossili e tracce come impronte e morsi, i ricercatori hanno ricostruito un modello in cinque fasi per spiegare come i dinosauri abbiano superato i grandi cambiamenti climatici del Triassico superiore.

Le tappe del successo raccontate da feci e tracce fossili

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Le 5 tappe del successo evolutivo dei dinosauri ricostruito grazie alla dieta. Immagine da Qvarnström et al., 2024

Secondo questo modello, gli antenati dei primi dinosauri erano piccoli opportunisti e onnivori. Successivamente, sono comparsi i primi teropodi (i dinosauri bipedi come Velociraptor) insettivori e piscivori, insieme ad altri piccoli onnivori. Poi, la grande estinzione della fine del Triassico ha portato enormi cambiamenti nella vegetazione che hanno aperto la strada prima ai grandi erbivori, come i sauropodi e gli ornitischi che avevano una dieta più variegata e poi, alla fine, tutto questo ha permesso "l'arrivo" dei giganteschi teropodi carnivori che tutti conosciamo, come il famigerato T. rex.

«Abbiamo impiegato 25 anni per raccogliere i materiali e anni di lavoro per ricostruire un quadro coerente», ha aggiunto invece Grzegorz Niedźwiedzki, coautore dello studio. Uno degli elementi chiave che emergono da questa ricostruzione è che la diversità nella dieta erbivora e la capacità di adattarsi hanno hanno permesso ai dinosauri di sopravvivere a grandi cambiamenti ambientali e di raggiungere poi il successo sia in termini di diversità che di tempo trascorso a "dominare" il nostro pianeta. Mentre infatti il Triassico si chiudeva per passare al Giurassico (circa 200 milioni di anni fa) ci furono repentini cambiamenti climatici che causarono una grande estinzione di massa,

Tuttavia, i dinosauri possedevano già una straordinaria flessibilità alimentare e una dieta erbivora diversificata, elementi che ha gettato le basi per il loro futuro successo. «Purtroppo, i cambiamenti climatici e le estinzioni di massa non sono solo un problema del passato – ha sottolineato Qvarnström – Studiare come gli ecosistemi del passato hanno reagito ai cambiamenti può insegnarci molto sulla resilienza della vita». In fondo, l'evoluzione ci insegna che sopravvive chi sa adattarsi. E per i primi dinosauri, adattarsi significava anche sviluppare un'insaziabile passione per tanti tipi diversi di piante e vegetali. «Il segreto del loro successo? Una dieta ricca di vegetali», ha concluso Niedźwiedzki.

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