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22 Aprile 2025
10:09

Fino a che punto Papa Francesco ha difeso i diritti degli animali fra appelli, controversie e polemiche

Papa Francesco ha difeso la natura, la biodiversità e gli animali con forza durante il suo pontificio. L'enciclica Laudato si' è probabilmente l'espressione più alta di questa visione. Eppure, il rapporto tra Papa e gli animali non è stato privo di controversie, soprattutto verso coloro scelgono di adottare animali domestici "invece" di avere figli.

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Papa Francesco è stato sicuramente uno dei pontefici più sensibile alle tematiche legate alla conservazione della biodiversità e ai diritti degli animali, ma non senza polemiche. AP Photo/Andrew Medichini

La notizia della morte di Papa Francesco ha lasciato un vuoto non solo tra i fedeli, ma anche in chi, laicamente, ha riconosciuto in lui una voce in difesa del creato, della biodiversità e degli animali. Jorge Mario Bergoglio, primo pontefice a scegliere il nome di Francesco, patrono degli animali, ha infatti cercato di traghettare la Chiesa verso una nuova visione ecologica, più attenta e consapevole.

Il suo pontificato è stato segnato da un appello costante a riconsiderare il nostro ruolo nel mondo, non come dominatori, ma come custodi. È proprio questo il cuore pulsante della sua enciclica Laudato si' sulla cura della casa comune, pubblicata nel 2015 e diventata in poco tempo uno dei testi più importanti dell'ambientalismo contemporaneo, laico o religioso che sia. Ma non sono mancate anche dichiarazioni e scelte controverse nel rapporto con gli animali.

"Non ne abbiamo il diritto": l'accusa di Papa Francesco all'umanità distratta

"Ogni anno scompaiono migliaia di specie vegetali e animali che non potremo più conoscere, che i nostri figli non potranno vedere, perse per sempre". Con queste parole Papa Francesco ha scritto una delle pagine più forti e più dirette mai pubblicate da un pontefice sul tema della biodiversità. Parole che risuonano oggi con ancora maggiore urgenza, mentre ogni giorno sul nostro Pianeta scompaiono centinaia di specie animali.

Foreste abbattute, oceani svuotati, habitat distrutti: per il pontefice non si trattava solo di problemi ambientali, ma di ferite morali. Dietro ogni estinzione c'è una responsabilità collettiva. Francesco ha sottolineato che il valore di ogni essere vivente va oltre la sua utilità per l'essere umano: la vita ha senso e dignità in sé, anche quella delle specie che passano inosservate: "Funghi, alghe, vermi, piccoli insetti… alcune specie poco numerose, che di solito passano inosservate, giocano un ruolo critico fondamentale per stabilizzare l'equilibrio di un luogo".

La cura del creato e la giustizia sociale: un'unica battaglia

La sua proposta è stata chiara: una conversione ecologica, una svolta culturale che metta al centro la connessione tra tutti gli esseri viventi. Ogni territorio, ogni comunità umana – secondo Papa Francesco – ha il dovere di conoscere, proteggere e valorizzare le specie che lo abitano. Una visione che richiama fortemente quella ambientalista, ma anche quella della conservazione che da anni ci mette in guardia contro la perdita di biodiversità come una delle principali crisi globali.

Papa Francesco ha più volte anche sottolineato come la crisi ambientale sia inseparabile dalla quella sociale: i più poveri sono anche i primi a soffrire le conseguenze del degrado ambientale. E allora la domanda che pose durante l'udienza generale del 26 agosto 2020 – nel pieno della pandemia – risuona come un monito per tutti: "Dopo la crisi, continueremo con questo sistema economico di ingiustizia sociale e di disprezzo per la cura dell'ambiente, del creato, della casa comune?".

Un Papa che ha difeso gli animali, ma con diverse critiche

Nel corso degli anni, Bergoglio ha preso posizione più volte in difesa degli animali. Ha condannato il maltrattamento e parlato contro la violenza verso le altre forme di vita, ricordando che anche gli animali, "in quanto creature di Dio, meritano rispetto". La stessa scelta del nome – Francesco – è stata un manifesto di attenzione verso i più piccoli, gli ultimi e gli animali lo sono spesso nella nostra società, anche in senso letterale.

Eppure, il rapporto tra Papa Francesco e gli animali non è stato privo di controversie. Nonostante abbia condannato l'utilizzo di animali selvatici nei circhi, in occasione dell'appuntamento annuale che si svolge in Vaticano con il circo Rony Roller, ha ospitato e assistito più volte a spettacoli con animali, interagendo anche con loro. L'ultima volta, in ordine di tempo, con un Border Collie evidentemente in difficoltà e a disagio.

La spinosa questione dei cani "al posto" dei figli

È noto poi che Francesco abbia in diverse occasioni "ripreso" i fedeli rispetto al fatto che secondo lui le persone tendono ad adottare cani e gatti piuttosto che fare figli. Ha più volte criticato coloro che scelgono di adottare animali "invece" di avere figli parlando di un "egoismo mascherato". Parole che hanno suscitato reazioni accese da parte di molti animalisti e non solo che trovano negli animali non un surrogato ma veri e proprio compagni di vita e parte integrante della famiglia.

Una posizione ribadita più volte negli anni con l'aggravarsi delle crisi della natalità in Italia. Bisogna «bastonare l'Italia» perché nel nostro paese «si privilegia avere cagnolini e gatti e non bambini», aveva ribadito nel 2024. Anche in questo, il Papa ha mostrato la sua complessità: capace di slanci profondi verso il mondo animale, ma anche prigioniero, talvolta, di una visione antropocentrica decisamente più tradizionale.

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