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Un uomo si trova faccia a faccia con una tigre siberiana e la scaccia via a colpi di insulti

In Russia, un uomo si è trovato faccia a faccia con una tigre siberiana ed è riuscito ad allontanarla riempiendola di insulti. Il video, diventato virale su Telegram, racconta in realtà un tema che sarà sempre più centrale per il futuro di questa specie in ripresa: la convivenza con le attività umane.

31 Marzo 2025
16:32
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Screenshot da video via Telegram

In un video diventato recentemente virale, un uomo si è trovato faccia a faccia con una tigre siberiana su una strada innevata che attraversa i boschi del Primorye, territorio dell'estremo oriente russo. Ma invece di fuggire o allontanarsi, l'autore del filmato ha scelto un approccio decisamente insolito per allontanare il grande predatore: una raffica di insulti. Il filmato dell'incontro ravvicinato, condiviso inizialmente su Telegram e ripreso da numerosi media internazionali, mostra il momento in cui l'uomo si imbatte nella tigre e, senza tentennare o arretrare, inizia a rivolgerle parole tutt'altro che amichevoli.

"Dove credi di andare?", grida in russo, accompagnando il tutto con insulti e imprecazioni con tono fermo, ma deciso. La tigre sembra inizialmente esitare, poi lentamente si ritira nella foresta, probabilmente incurante della presenza dell'umano che, in un modo o nell'atro, è comunque riuscito a evitare un pericoloso incidente. Secondo il Daily Mail, l'incontro avvenuto nei pressi del villaggio rurale di Vasilkovka, non lontano dal confine con la Cina, dove ultimamente gli avvistamenti di tigri siberiane, come in altre parti dell'estremo oriente russo, pare siano sempre più frequenti: un segnale incoraggiante per la specie, ma che preoccupa le popolazioni locali.

La tigre siberiana: popolazione in ripresa e convivenza con l'uomo

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La tigre siberiana è la più grande di tutte ed è diffusa in Russia, Cina e forse in Corea del Nord

La tigre siberiana o dell'Amur, fino a non molto tempo fa considerata una sottospecie distinta e conosciuta col nome latino Panthera tigris altaica, è il più grande tra tutti i felidi attualmente viventi, con i maschi che possono superare i 300 kg di peso e raggiungere i 3 metri di lunghezza, coda compresa. A differenza delle altre popolazioni che vivono tra le giungle, le foreste tropicali e quelle semi-aperte tipiche dell'Asia meridionale e del Sud-est asiatico, quelle siberiane si sono adattate al rigido clima della taiga tra Russia, Cina e, forse, Corea del Nord, sviluppando diversi adattamenti tra cui una folta pelliccia invernale e uno spesso strato di grasso protettivo.

Come altre tigri, cacciano su territori che possono essere grandi anche centinaia di km², ma negli ultimi anni la crescente presenza umana e la riduzione delle prede stanno purtroppo facendo aumentare gli incontri e i conflitti tra questi predati e le attività umane, nonostante rimanga comunque un animale  in serio pericolo di estinzione. Si stima che ne rimangano in tutto solo circa 750 in natura, quasi tutte concentrate proprio tra le foreste della Russia orientale. Grazie agli sforzi di conservazione avviati negli ultimi decenni, tuttavia, la popolazione è leggermente aumentata rispetto agli anni 90 ed è anche tornata a popolare regioni da cui era ormai scomparsa del tutto attraverso la liberazione in natura di alcuni cuccioli rimasti orfani.

Tra le le principali minacce ci sono ancora il bracconaggio, la distruzione degli habitat a causa della deforestazione e, proprio per via della diminuzione delle prede come cervi e cinghiali, i conflitti con le attività umane. Sempre più spesso, infatti, le tigri sono costrette ad avvicinarsi ai villaggi in cerca di cibo, aumentando così il rischio di incontri e pericolosi incidenti. Qualche mese fa, per esempio, una tigre siberiana ha quasi sfondato il cancello di una fattoria in Cina, mentre appena qualche settimana fa, un'altra tigre ha ucciso una guardia forestale all'interno del parco nazionale Udegeyskaya Legenda, sempre in Russia.

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In natura, ne rimangono circa 750 individui, quasi tutti concentrati nell’estremo oriente russo, dove gli incontri e i conflitti con le attività umane sono in aumento

La convivenza tra esseri umani e tigri è quindi un tema sempre più centrale per la conservazione della specie in Russia e non solo. Se da un lato gli avvistamenti in aumento sono un segnale positivo per il recupero delle popolazioni, dall'altro sottolineano la necessità di trovare misure ancora più efficaci per garantire la sicurezza sia degli animali, ma anche e soprattutto delle popolazioni umane che convivono con questi predatori. Programmi di monitoraggio, sensibilizzazione delle comunità locali, ripristino degli habitat e la protezione delle ultime aree naturali sono tra le misure già in corso, ma occorrerà lavorare ancora di più.

L'uomo che ha "scacciato" la tigre con le sue imprecazioni ha indubbiamente avuto coraggio, ma anche molta fortuna, non sempre infatti finisce così. Ogni anno, in tutta l'Asia, decine di persone perdono la vita in seguito all'attacco di una tigre. La convivenza con le attività umane, dove le tigri sono fortunatamente in aumento per la prima volto dopo decenni di persecuzione, sarà quindi la chiave per garantire un futuro ancora più incoraggiante per questi animali. Così come il rispetto, la prudenza e l'allontanarsi lentamente senza spaventare o innescare un inseguimento, restano le armi migliori per affrontare un possibile incontro con un predatore di questa portata.

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