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11 Marzo 2025
8:50

Credi di conoscere il tuo cane? Ripensaci: uno studio spiega quanto la nostra percezione sia sbagliata

Uno studio del Dipartimento di Psicologia dell'Università statale dell'Arizona negli Stati Uniti ha accertato che interpretiamo i comportamenti del nostro cane non in base alle sue emozioni ma a ciò che proviamo noi. I ricercatori: "Le persone non guardano cosa fa il cane, ma piuttosto la situazione che lo circonda e basano la loro percezione emotiva su questo"

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Dei ricercatori del Dipartimento di Psicologia dell'Università statale dell'Arizona negli Stati Uniti hanno da poco pubblicato uno studio dal curioso titolo "Abbaiare all'albero sbagliato: la percezione umana delle emozioni dei cani è influenzata da fattori estranei" in cui hanno analizzato il rapporto tra persone e cani andando a indagare sull'interpretazione dei comportamenti canini da parte delle persone di riferimento ed è emerso che capiamo ben poco delle emozioni dei nostri migliori amici a quattro zampe.

Del resto già capire davvero cosa prova un'altra persona è difficile, figuriamoci un cane. La nostra percezione infatti è basata sul modo in cui noi vediamo la vita e interpretiamo le emozioni e ancora più complicato è se proviamo a farlo nei confronti di un essere vivente di una specie diversa. Da migliaia di anni l'animale che con noi si è letteralmente co evoluto è il cane e l'essere umano ha applicato nei confronti del suo ‘miglior amico' lo stesso metro di giudizio che pone nei confronti di un conspecifico per ‘tradurre' il suo comportamento. Ma è un dato di fatto che lì dove appunto già tra individui della stessa specie è impossibile poter affermare realmente "ti conosco come le mie tasche" per farlo nei confronti di un cane è stato ora accertato che si mette in atto un vero e proprio bias cognitivo da parte di noi umani.

Cosa è emerso dallo studio sulle emozioni dei cani

Ciò che è emerso infatti è che invece di osservare effettivamente il comportamento del cane per capire perché sta agendo in un determinato modo, le persone attribuiscono le emozioni espresse in base alla situazione ma secondo il proprio modo di sentire. Gli studiosi sottolineano in particolare che gli esseri umani che vivono con un cane, in linea di massima, presumono che Fido sia felice o triste a seconda di ciò che accade intorno a lui ma senza valutare in realtà esattamente cosa quel cane sta esprimendo in quel momento. Ciò accade, secondo i ricercatori, anche e soprattutto perché noi umani proiettiamo le nostre emozioni sui cani, della serie "io proverei questo e dunque ecco perché il mio cane agisce così".

Ciò che emerge è la nostra visione antropocentrica, ovvero qualcosa di specie specifico degli esseri umani che pongono se stessi al centro del mondo e dunque interpretano anche i comportamenti degli altri animali senza riconoscergli precipue emozioni e anche e soprattutto una capacità cognitiva che nei cani, ma come in tante altre specie, è stata ampiamente dimostrata.

Come funzionano le emozioni dei cani: il video

Un video elaborato dai ricercatori rende bene l'idea di quanto è emerso dallo studio:

Nelle immagini si vede un cane che ha fondamentalmente la stessa reazione nei confronti dell'aspirapolvere e del guinzaglio. Osservando il primo esempio le persone hanno detto che il cane è spaventato, nel secondo hanno pensato che è felice. Invece in entrambi i casi quel cane è ben poco propenso ad avere alcuna interazione sia con l'umano che con i due strumenti di fronte a lui. La reazione, infatti, conoscendo la comunicazione canina, è rappresentativa nella postura e nel tono dell'abbaio di un individuo che chiede distanza e esprime la sua emozione negativa rispetto a quanto sta accadendo, in entrambi i casi.

Il commento degli esperti

Holly Molinaro e Clive Wynne, i due autori dello studio, hanno condotto dei test proprio per comprendere questo aspetto così importante perché vi sia una relazione sana ed equilibrata tra cane e persona, ovvero fondata sulla comprensione e sulla conoscenza, appunto, del cane in quanto tale e non come ‘nostra proiezione'. I risultati indicano dunque che la maggior parte delle persone di riferimento che sono state coinvolte nella ricerca non valuta lo stato emotivo di Fido realmente ma interpreta in base a ciò che l'essere umano pensa e prova.

"Le persone non guardano cosa sta facendo il cane, ma piuttosto guardano la situazione che circonda il cane e basano la loro percezione emotiva su quella – ha spiegato il dottor Molinaro – I cani cercano di comunicare con noi, ma noi umani sembriamo determinati a guardare tutto tranne il ‘povero cagnolino' in sé'", ha commentato il professor Wynne che studia il comportamento dei cani e il legame tra uomo e cane.

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