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Pistrino di Cisterna è un piccolo Comune umbro, in provincia di Perugia, in cui vivono circa 4 mila persone. Tanti condividono la vita con un cane o con un gatto ed è stato proprio un micio a far sì che si scoprisse che in paese, però, c'è qualcuno che evidentemente ha perso il suo ‘animale di famiglia': un pitone albino.
Come racconta il Corriere dell'Umbria, infatti, durante una mattinata come tante altre un signore che vive in una casa con giardino ha notato che il suo gatto continuava a stanziarsi fuori, in atteggiamento da caccia, puntando sempre verso una determinata zona dell'area esterna. Pensando che si potesse trattare di un animale selvatico, al massimo un innocuo serpente endemico, l'uomo è andato alla ricerca della fonte d'interesse del gatto.
Ciò che però ha scoperto l'ha lasciato di stucco: nel suo giardino c'era un esemplare di pitone albino, una specie che in Italia non esiste in natura e che sempre più frequentemente sta salendo agli onori della cronaca per individui che appunto sono stati trovati anche in giro per le città, come accaduto a Roma in zona San Basilio nel giugno del 2023 o in un campo di mais in provincia di Torino nell'agosto scorso. Nello stesso anno era stato trovato un pitone birmano albino in una zona residenziale di Serra San Bruno, un Comune della provincia di Vibo Valentia, in Calabria.
Esistono diverse specie di pitone albino ma, secondo le informazioni fatte trapelare, ad ora non si sa quale sia quella ritrovata in Umbria. Si tratta comunque di uno dei serpenti più grandi al mondo ed è un animale che ha ottenuto particolare fama negli ultimi anni perché molto mostrato nei video condivisi sui social.
Può raggiungere una lunghezza massima di oltre quattro metri e può arrivare a pesare 140 chili. Si tratta di un animale molto raro ed estremamente difficile da allevare in cattività. I pitoni sono costrittori, il ché vuol dire che uccidono le prede avvolgendo i loro corpi fino a farli soffocare.
Questo rettile ha un corpo massiccio con testa allargata, il corpo è di color giallo-marrone con disegni e sfumature nere lungo il dorso che assumono forme simili a quelle di un reticolo da cui deriva poi il nome ("reticolato"). La colorazione lo rende in grado di mimetizzarsi perfettamente nella giungla, tra rami e cespugli, potendo così attaccare con uno scatto rapido qualsiasi preda.
Il pitone reticolato albino infatti vive in nature nell'Asia del sud e la sua nicchia ecologica è la foresta pluviale. Si stanzia soprattutto vicino a piccole fonti d'acqua, come i laghetti o anche vicino a zone umide. Questo rettile nuota molto bene ma preferisce spendere le sue giornate a contatto con il terreno, allontanandosi raramente dalla tana.
Attenzione: é un serpente non velenoso e per uccidere le sue prede, come già sottolineato, le stritola. La sequenza predatoria viene espressa attraverso diverse fasi del comportamento mirato alla sopravvivenza per ottenere cibo: dopo aver avvolto la vittima tra le sue spire e averla uccisa, la ingoia per intero. Questi rettili hanno infatti una mandibola disarticolata che permette loro di ingoiare anche prede di grandi dimensioni.
L'esemplare trovato in Umbria è stato recuperato dai Vigili del Fuoco e portato in un centro dedicato alla fauna selvatica mentre si sta cercando di risalire alla persona cui apparteneva. In Italia non è vietata la detenzione di questa specie ma essendo un animale considerato "vulnerabile" dall'IUCN chi lo detiene deve avere un'autorizzazione specifica.