Sequestrati 9 cuccioli di cane a Trieste. I Finanzieri del Comando Provinciale nel corso di un controllo hanno sequestrato 9 cuccioli di cane di cui tre Chihuahua, due Yorkshire, un Barboncino, un Bovaro, un Maltipoo, e uno di razza Norwich Terrier. Insieme ai cani c'era anche un gatto di razza Orientale.
I cuccioli erano trasportati in totale violazione delle norme che regolano la movimentazione di cani e gatti tra paesi dell'Unione Europea e la loro introduzione in Italia. Si tratta di regole necessarie per mantenere la tracciabilità dei cani che vengono introdotto nel Paese e per evitare fenomeni criminali come il traffico di cuccioli dall'Est Europa.
Il trasportatore, un cittadino di nazionalità polacca, dovrà pagare una sanzione amministrativa per il trasporto illecito dei cani che va dai 500 ai mille euro per ciascun animale. I cuccioli invece sono stati affidati al personale veterinario dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste (Asugi). Durante il controllo è emerso anche che erano privi di microchip e delle certificazioni sanitarie obbligatorie, come per esempio l'antirabbica, requisito fondamentale per viaggiare in Europa.
Al momento i cani sono stati affidati al canile sanitario, gestito dal Dipartimento di Prevenzione dell’Asugi triestina dove dovranno restare sotto osservazione per 14 giorni. Gli animali stavano viaggiando senza il passaporto europeo, il documento fondamentale per la movimentazione in Europa.
Cos'è e come funziona il passaporto europeo per gli animali
Il passaporto europeo per animali, "o pet passport", è il documento d’identità dell'animale d'affezione. In questo documento, obbligatorio per uscire dal paese d'origine, sono inseriti i dati e una fotografia identificativa dell'animale. È formato da una parte anagrafica, nella quale sono indicati sia i dati dell’animale che della persona che lo ha registrato, e da una parte dedicata agli adempimenti sanitari. I cani che entrano ed escono dall'Italia devono infatti essere microchippati e aver fatto la vaccinazione contro la rabbia.
Non è la prima volta che la Guardia di Finanza si trova ad affrontare una situazione simile in presidio dei confini nazionali e a contrasto dei traffici illeciti. Il Friuli Venezia Giulia infatti è la porta sull'Italia per i paesi dell'Est e per questo è spesso interessata da fenomeni di movimentazione di animali da compagnia.
Come avviene il traffico di cuccioli dall'Est
In Paesi dell'Est Europa come Ungheria e Repubblica Ceca la cultura di gestione del cane è profondamente diversa da quella italiana, qui si trovano infatti le cosiddette "Puppy Mills", delle vere fabbriche di cuccioli in cui le fattrici danno alla luce un gran numero di piccoli destinati a essere venduti in Italia, Francia e Spagna. I cuccioli nati in questi allevamenti intensivi di cani vengono poi venduti sul mercato italiano, spagnolo e francese.
I cani trasportati in maniera irregolare sono spesso privi di documenti oppure hanno passaporti falsi, realizzati con la collaborazione di veterinari compiacenti. Quello che si cela dietro il traffico di cuccioli è infatti un business milionario e transnazionale che prevede la collaborazione di una rete criminale nel paese di provenienza dei cuccioli e in quello di arrivo