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25 Aprile 2025
9:34

5 segnali che il tuo cane si sente trascurato

Quando Fido si sente trascurato ci invia dei segnali che - se si riescono a interpretare - sono chiari e volti proprio a comunicarci il suo stato d'animo. Riconoscerli, dunque, è importante per il suo benessere e per rafforzare la relazione.  Ci sono vari gradi di problemi che possono verificarsi e che dipendono però dal contesto in cui vive un cane, la relazione in cui è immerrso e le esperienze che ogni soggetto fa.

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Come nelle relazioni umane, ci sono momenti e anche periodi in cui l'attenzione verso l'altro cala per i più svariati motivi. Non perché sia inficiato il sentimento che è alla base di un solido rapporto tra due persone ma perché a volte ci facciamo travolgere dagli impegni della vita. E' quanto accade, a volte, anche nel binomio cane-umano, in cui quest'ultimo rischia di trascurare quelle che sono le esigenze psicofisiche che rendono Fido un animale appagato.

Partiamo da questa premessa pensando a chi vive in pieno la relazione con il cane ma questo articolo si rivolge anche a chi ancora non sa che i cani sono animali dotati di cognizione ed emozione e che hanno – come ognuno di noi – una personalità unica e dei desideri che se non realizzati li portano ad avere conseguenze a livello psicologico. Sì: l'appagamento dei bisogni di Fido non significa solo badare ai suoi bisogni fisiologici e non si esaurisce nel solo ‘scarico fisico' ma deve essere compensato anche da una soddisfazione che riguarda la sfera emotiva.

Le emozioni dei nostri compagni canini, inoltre, sono molto legate alle nostre: un recente studio scientifico ha addirittura dimostrato che la variabilità della frequenza cardiaca di un cane e del suo umano di riferimento sono interconnesse durante l'interazione. Si tratta duìi un nuovo tassello a quella che viene definita "osmosi emozionale" che caratterizza la nostra relazione con il "nostro miglior amico".

Quando Fido si sente trascurato, però, non rimane impassibile e ci invia dei segnali che – se si riescono a interpretare – sono chiari e volti proprio a comunicarci il suo stato d'animo. Riconoscerli, dunque, è importante per il suo benessere e per rafforzare la relazione.

Ci sono vari gradi di problemi che possono verificarsi che possiamo distinguere attraverso i segnali che il cane manda e conoscendo però anche il contesto in cui vive, la relazione in cui sta e le esperienze che ogni soggetto fa.

I disturbi eliminatori e distruttivi

Vengono definiti "disturbi eliminatori" quei comportamenti attraverso i quali il cane manifesta disagio rilasciando deiezioni e urinando. Quando un cane arriva a manifestare il proprio stato di insoddisfazione e/o frustrazione in questo modo si è andati già oltre rispetto alla normalità della relazione, ovvero non ci si è proprio resi conto che non si è badato minimamente al suo stato emotivo o a comprendere di cosa avesse realmente bisogno. Importante però, qualora accada all'improvviso e comunque sempre e in generale, verificare prima lo stato di salute e rivolgendosi a un veterinario. Dal momento in cui si escludono eventuali patologie è bene rivolgersi a un esperto in comportamento per sanare la frattura che si è creata.

Altri casi in cui un cane esprime chiaramente di non stare bene è quando mette in atto dei comportamenti distruttivi: distrugge i mobili, ‘ruba' i panni e li fa in mille pezzi, scava nel divano. Diciamolo ad alta voce insieme una volta per tutte: non lo fa per dispetto. Fido sta comunicando ciò che prova e la sua frustrazione è ai massimi livelli.

Patologie del comportamento: i disturbi ossessivo-compulsivi

E' una gamma di problemi – vere e proprie patologie – che riguardano proprio la sfera psichica del cane. Un esempio purtroppo ‘classico' è quello del tail chasing, ovvero il rincorrersi la coda fino anche ad autolesionarsi. Si tratta di un comportamento compulsivo, come per fare un altro esempio il cane che si lecca sempre, che è sintomo di un disagio molto grave. Come ha scritto la veterinaria esperta in benessere animale Laura Arena su Kodami: "Può essere anche in parte correlato a condizioni di salute fisica, come dermatiti o sacculiti (infiammazione delle ghiandole anali), o esserne completamente svincolato, esprimendo così un disagio prettamente emozionale".

I disturbi ossessivi-compulsivi nei cani sono causati da ansia e profondo stress, dovuti principalmente dall'impossibilità di esprimere pienamente se stessi. Ciò comporta che i nostri amici a quattro zampe mettano in atto appunto comportamenti ripetitivi, come anche – per fare un altro esempio – rincorrere le ombre. Per la diagnosi e la cura è indispensabile rivolgersi a un veterinario esperto in comportamento.

Mancata espressione delle proprie motivazioni

Immaginiamo di avere a fianco un Labrador Retriever. Scegliamo questa razza come esempio non a caso, visto che si pensa che siano cani ‘buoni e sereni' e che non abbiano altra motivazione se non assecondare la persona con cui vivono. Ecco, conoscere le motivazioni di questi che sono in tutto e per tutto cani che sono nati per le attività venatorie è utile per capire che un Labrador che vive le sue giornate chiuso in casa, che al massimo fa un giro al parchetto e che viene rimpilzato di cibo potrà essere facilmente un cane depresso. I Labrador amano correre, riportare gli oggetti, giocare e praticare attività con la persona di riferimento, nuotare, interagire con altri cani e umani, fare movimento in spazi aperti, avere un contatto fisico con i membri della propria famiglia. Quando mancano questi aspetti che si riconducono alle motivazioni di razza ma anche e soprattutto al carattere del singolo individuo, ecco che il nostro cane si sente trascurato e triste.

Aggressività

Ebbene sì: non tutti i cani reagiscono a un disagio chiudendosi in se stessi o arrivando ad autolesionarsi. Come per noi umani conta tantissimo la personalità e l'appartenenza anche per i nostri amici a determinate tipologie di razze o mix di queste. Forse penserete che l'esempio più giusto da fare è su un Terrier di tipo Bull, il ‘classico' Pitbull che non compreso e non capito – nonostante manifesti con chiari segnali la sua frustrazione – finisce per aggredire qualcuno del gruppo familiare che non ha inteso ad esempio la necessità di avere un suo spazio e di manifestare possessività nei confronti di alcuni oggetti. Ma invece di soffermarci su cani di taglia massiccia ci sembra importante sottolineare che anche un Pinscher tenuto in borsetta, che non tocca mai il suolo con le sue zampe, che viene manipolato da tutti e che quando ringhia o morde provoca come reazione qualche risata da parte del proprio umano di riferimento è un cane che in realtà sta esprimendo con un comportamento aggressivo il suo disagio.

Questo tipo di reazione è causata da diversi fattori: paura, ansia, frustrazione, possessività, territorialità e anche dolore fisico. Come ha scritto Salvatore Ferraro su Kodami: "La paura ad esempio si manifesta tipicamente quando un cane percepisce una minaccia o sente di trovarsi in una situazione scomoda o quando è vittima di dolore, soprattutto se cronico. Quando il movente è l’ansia, il comportamento aggressivo è correlato all'incapacità di un cane di far fronte allo stress, all'incertezza e alla frustrazione quando si sente trascurato, trattenuto, ostacolato o quando è incapace di raggiungere i propri obiettivi".

Dorme più del solito e non vuole più giocare

Ci sono segnali che ci devono dunque mettere in allerta prima che si arrivi a quelli che abbiamo finora descritto che chiaramente descrivono poi situazioni patologiche o che possono esitare in gravi incidenti dovuti alla nostra trascuratezza di alcuni segnali che, invece, se presi in tempo possono essere veri e propri ‘campanelli d'allarme‘. Quando vedete che il vostro cane dorme più del solito, ad esempio e sempre prima escludendo problemi fisici, riflettete se questo può essere un suo segnale per dire al mondo e a voi principalmente che si annoia o è triste. Come capita anche a noi, rifuggiarsi nel sonno è una via di uscita quando la vita non ci offre molto da fare o noi, anche, non siamo in grado di reagire a ciò che non ci piace.

Stessa riflessione da fare quando Fido non ha voglia di giocare. I cani amano farlo e lo fanno fino all'ultimo istante della loro vita quindi è davvero un segnale molto semplice da interpretare se il vostro compagno a quattro zampe non reagisce allo stimolo che normalmente gli provoca divertimento. Cosa è cambiato nel vostro rapporto? Quanto tempo gli avete dedicato nell'ultimo periodo? Le prime domande da farsi, infatti, sono su se stessi per fare in modo di essere artefici di un cambiamento che riporti la relazione in uno stato di equilibrio che può esserci solo e soltanto se tutti i soggetti coinvolti stanno bene.

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