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6 Aprile 2025
12:53

5 segnali che il tuo cane è diffidente

I motivi per cui un cane è diffidente possono essere diversi e dipendono dalla singola personalità e anche dalla sua storia evolutiva, come quando ci ritroviamo di fronte a un animale libero che non ha avuto rapporti diretti con gli esseri umani e che poi è stato adottato. Osservare la postura, la mimica facciale e rispettare la distanza che l'animale mette tra lui e noi è fondamentale.

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Che cosa significa diffidenza? Chiarire questo termine applicandolo a un cane non è molto diverso rispetto al pensare come ci sentiamo noi in questa condizione emotiva. Un cane diffidente è un soggetto che ha difficoltà a credere che qualcun altro – cane o persona che sia e non necessariamente sempre nei confronti di entrambe le specie – possa essere un amico.

Diffidente, è bene dirlo subito, non vuol dire che il cane sia "problematico": i motivi per cui lo è possono essere diversi e dipendono dalla singola personalità (un cane può essere timido, ad esempio, ed è tutta un'altra storia rispetto alla diffidenza) e anche dalla sua storia evolutiva, come quando ci ritroviamo di fronte a un animale libero che non ha avuto rapporti diretti con gli esseri umani e che non ha alcun desiderio di incontrarli.

Spesso questi cani sono stati prelevati dal territorio e poi adottati e conservano un livello di diffidenza alto nei confronti degli esseri umani con cui, fondamentalmente, non volevano contatti. Ci vuole costanza e pazienza, rispetto delle emozioni e comprensione per stabilire un rapporto di fiducia e, a volte, non è nemmeno detto che ciò possa servire. In ogni caso bisogna contestualizzare e capire che ogni individuo è un soggetto a sè e che, come per noi umani, la diffidenza è frutto di una storia personale che va indagata e conosciuta per poter essere compresa. Consigliamo da subito di rivolgervi a un educatore o istruttore cinofilo nel caso in cui riconosciate, tra i segnali che indicheremo in seguito, il comportamento del vostro cane per capire insieme a un professionista come, quando e cosa si può fare.

La diffidenza, del resto, può sottendere anche un sentimento di paura e trasformarsi in un comportamento, a seconda del soggetto, che può derivare in un azione di fuga, nel mantenere una certa distanza dalla fonte del ‘pericolo' o esitare in un'aggressione. Queste due reazioni possono rappresentare, messe in un grafico, gli estremi di ciò che un cane diffidente può mettere in atto e riconoscere i segnali è fondamentale per capire poi quando, come e se agire.

I comportamenti di un cane diffidente

Un cane diffidente può mostrarlo mettendo in atto diversi comportamenti. Proviamo a descriverne alcuni per riuscire a riconoscere anche in tempo quello che Fido ci sta comunicando in modo tale che possa servire a stabilire un rapporto di fiducia che lo faccia sentire al sicuro all'interno della relazione. Come ha scritto l'istruttore cinofilo Luca Spennacchio su Kodami, in generale "gioca un ruolo importante la prossemica, ossia come sono gestite le distanze tra individui in una data situazione, e come il cane interpreta i comportamenti di ingaggio – anche involontari – da parte di un estraneo: alle volte è sufficiente uno sguardo diretto per innescare una reazione assertiva da parte di un cane diffidente".

Non si avvicina

Un cane che non si sente a suo agio di fronte a un'interazione che non desidera si tiene a distanza dalle persone o dagli altri cani. Quel cane, semplicemente, non si avvicina e se lo fa, esita nel movimento.

Postura e sguardo

Osservate bene la comunicazione non verbale del cane, la posizione del corpo nello spazio (la prossemica) e il modo di usare tutto il corpo per informare chi sta di fronte sono veri e propri messaggi che Fido usa per dirci cosa sta provando. Ad esempio, se il corpo è rigido e la postura è bassa, con la coda tra le gambe e evita lo sguardo diretto oppure fissa troppo intensamente ci sta dicendo chiaramente che non si fida di noi e che non vuole che si forzi l'interazione con lui.

Orecchie basse o girate all’indietro

Sempre nell'ambito della comunicazione non verbale e dell'importanza di guardare i segnali con cui Fido ci informa del suo stato emotivo, è importante osservare la posizione delle orecchie. Spesso quando vengono messe all'indietro si crede che Fido sia pronto alle coccole e invece nella maggioranza dei casi quel cane sta comunicando proprio l'opposto: è timoroso che qualcosa di brutto possa accadere e se le tiene basse sta dimostrando anche proprio paura.

Segnali vocali: quanto è importante (e sano) il ringhio

Bisognerebbe sempre ‘ringraziare' un cane che ringhia: ci sta avvertendo che non vuole arrivare all'extrema ratio, dal suo punto di vista, ovvero aggredirci e morderci. Il ringhio è un importantissimo segnale di comunicazione e il ‘miglior amico dell'uomo' lo usa anche per dirci che tale non vuole essere perché non si fida di noi. Alcuni cani diffidenti lo utilizzano, dunque, per avvisarci di non voler entrare in contatto con noi, mentre altri però non lo fanno. Non vi aspettate perciò che sia un comportamento mutuabile su ogni soggetto che per i suoi motivi non ha fiducia nei confronti di un conspecifico o di un essere umano: occhio sempre se a livello posturale rimane immobile e in tensione invece.

Nell'ambito dei segnali vocali, alcuni cani esprimono la diffidenza anche con l'abbaio: a seconda del tono potrebbe far comprendere quale comportamento poi il cane scelga di mettere in atto se non viene rispettato il suo desiderio di mantenere distanza.

Fuga o blocco

E' tipico dei cani che in libertà non vivono in stretto contatto con le comunità umane e che al massimo gravitano intorno a centri abitati dove si recano giusto per le risorse alimentari. Il solo vedere una persona fa scattare in loro la necessità di aumentare la distanza e prendere una via di fuga. Al contrario, ci sono soggetti che si ‘freezano': si bloccano completamente e spesso infatti si vedono immagini tristissime di cani in canile che non avendo via di fuga si ‘schiacciano' contro il muro del box per non farsi toccare da chi entra nel loro spazio. Questi animali spesso vengono etichettati come ‘fobici' ma la loro storia, se potessero raccontarcela, ci racconterebbe che erano felici quando giravano sul territorio in libertà e che non avevano alcun bisogno di stare insieme a noi. Tanto è che continuano a dircelo, confinati però dietro box da cui difficilmente usciranno perché sono ‘inadottabili'. E non perché ‘malati' ma perché deprivati del loro comportamento naturale.

Perché il cane mostra diffidenza?

Come ha precisato Spennacchio su Kodami, bisogna tener presente che non si tratta solo di paura e che non bisogna scambiare la diffidenza per timidezza. Anche quest'ultima, però, "può essere influenzata da vari fattori tra cui la genetica, le prime esperienze di vita e il livello di socializzazione ricevuto. È importante notare che un cane timido non è necessariamente un cane problematico. Con il giusto approccio e supporto, può imparare a fidarsi di più e ad affrontare con maggiore sicurezza le situazioni che lo mettono a disagio".

Si parla spesso in medicina comportamentale veterinaria di soggetti che hanno avuto una "mancata socializzazione da cuccioli". Ciò dipende dal rapporto con la madre – che è la prima guida per ogni individuo che viene al mondo – dalle sue capacità come genitrice e anche da quanto tempo il cane è stato insieme a lei e ai fratelli di cucciolata. Dipende poi anche da dove è nato il soggetto: come accennavamo prima ci sono cani che sono diffidenti per carattere e altri per genetica.

Cosa fare se il cane è diffidente? A chi rivolgersi

Quando un cane a causa della diffidenza che mostra non riesce a vivere una vita serena e di conseguenza anche la famiglia umana si trova in una situazione di estrema difficoltà, c'è da consultare sicuramente un veterinario esperto in comportamento per capire quali sono gli ambiti in cui agire.

Spesso si confonde la diffidenza con la timidezza e inquadrare realmente qual è e perché si trova in una determinata condizione emotiva è importantissimo. La vita con un cane diffidente crea una situazione di stress e disagio per tutta la sistemica familiare e a volte, come abbiamo anticipato, può anche esitare in un comportamento aggressivo se i segnali non sono stati compresi in tempo.

Le parole dell'istruttore cinofilo aiutano a capire quale è l'obiettivo su cui poi si dovrà lavorare e su cui si consiglia di essere seguiti da un professionista del settore: "E' fondamentale costruire la sua fiducia e la sicurezza in se stesso. Ciò può essere fatto attraverso esperienze di socializzazione controllate, introducendo nuovi stimoli gradualmente e sempre in modo positivo, che siano cioè fonte di emozioni positive come la gioia e la curiosità. È importante evitare di eccedere nella stimolazione del cane e permettergli di ritirarsi se si sente troppo a disagio. Per un cane diffidente, il focus dovrebbe essere un'educazione che abbassi la soglia del sospetto e dell'allerta, fornendo esperienze di interazione positive con gli altri e soprattutto pratiche che diminuiscano l’ansia da protezione dei propri compagni".

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