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Nel regno animale il morso è molto più di un semplice gesto: può essere un'arma, un meccanismo di difesa, una strategia di caccia e, in alcuni casi, una vera e propria condanna a morte. Alcuni animali hanno evoluto nel tempo mascelle straordinariamente potenti, denti affilati come rasoi oppure ghiandole velenifere capaci di trasformare anche un piccolo morso in un pericolo mortale.
E non sempre le dimensioni contano: ci sono anche animali minuscoli che possono essere letali. Vediamo un po' più da vicino cinque tra gli animali con il morso più pericoloso al mondo, ognuno con la sua personalissima "azzannata".
Il drago di Komodo

Il drago di Komodo (Varanus komodoensis) è la più grande lucertola al mondo e può raggiungere i tre metri di lunghezza. Vive solo in alcune isole indonesiane e per molti anni si è pensato che il suo morso fosse letale a causa dei batteri presenti nella sua bocca. Tuttavia, studi più recenti hanno dimostrato che il vero segreto del suo morso mortale sta in un veleno che rallenta la coagulazione del sangue e abbassa la pressione della vittima.
Quando il drago morde una preda – spesso un grande ungulato come un cervo o un bufalo – non serve che il colpo sia immediatamente fatale. L'animale ferito fugge, ma il veleno fa il suo lavoro: l'emorragia si protrae, il corpo si indebolisce e dopo qualche ora o persino giorni crolla. Il rettile, grazie al suo finissimo olfatto, lo rintraccia e piò così consumare il suo pasto con tutta calma.
Il serpente marino dal ventre giallo

Il serpente marino dal ventre giallo (Hydrophis platurus) è lungo appena un metro, ma è uno degli animali più velenosi del pianeta. Vive negli oceani tropicali e ha sviluppato un morso adattato alla vita acquatica, dotato di zanne piccole, ma estremamente efficaci. Il suo veleno neurotossico agisce sul sistema nervoso ed è così potente che una sola goccia può uccidere diversi esseri umani.
Per fortuna, è un animale molto schivo e i morsi a persone sono rarissimi. Le sue prede abituali sono soprattutto piccoli pesci, che vengono paralizzati quasi all'istante. Il serpente marino non ha bisogno di una grande forza per cacciare o difendersi da un pericolo. Il suo morso è una sorta di puntura: sottile, rapida, ma potenzialmente letale.
La iena maculata

La iena maculata (Crocuta crocuta) è spesso considerata una specie quasi esclusivamente "spazzina" o ladra di prede catturate da altri animali, ma in realtà è un'abile predatrice con una delle mascelle più forti del regno animale. La sua forza nel morso raggiunge i 1.100 newton, sufficiente a frantumare le ossa spesse. Le iene infatti non si limitano a mangiare carne: consumano anche ossa e midollo, una fonte ricca di nutrienti.
Questo le rende animali utilissimi per l'ecosistema, perché riducono al minimo gli sprechi e facilitano lo smaltimento della materia organica. Il loro morso, però, è anche un'arma temibile contro rivali o prede. Una mandibola del genere può mettere in fuga anche i leoni più grossi, oppure abbattere prede di dimensioni davvero notevoli.
Il polpo dagli anelli blu

Non lasciatevi ingannare dal suo aspetto: il polpo dagli anelli blu (Hapalochlaena sp.) è grande quanto una pallina da golf, ma il suo morso è tra i più letali in assoluto. Vive nelle acque dell'oceano Pacifico, soprattutto intorno all'Australia, e si riconosce per i suoi caratteristici anelli blu iridescenti, che si "accendono" e si illuminano quando si sente minacciato.
Il suo veleno contiene tetrodotossina, una neurotossina presente anche nei pesci palla e capace di bloccare la respirazione in pochi minuti. Non esiste antidoto e, in caso di morso, solo un rapido intervento medico può salvare la vita. Questo polpo morde solo se disturbato (o per accoppiarsi senza essere mangiato dalla femmina), ma quando lo fa, è spesso troppo tardi.
Il caimano nero

Il caimano nero (Melanosuchus niger) è il più grande predatore dell'Amazzonia e può raggiungere i sei metri di lunghezza. A differenza di altri coccodrilli, ha un comportamento più schivo, ma quando attacca lo fa con una forza spaventosa. Il suo morso supera i 2.000 newton, sufficiente a frantumare il cranio di un capibara o a spezzare il femore di un tapiro.
Il morso del caimano non è solo potente: è anche una trappola. Una volta afferrata la preda, l’animale la trascina sott'acqua, impedendole di respirare, e la tiene stretta finché non muore. Poi, con pazienza e freddezza da rettile, la smembra e la consuma. È un predatore silenzioso, ma inarrestabile.
Questi erano solo alcuni degli animali dai morsi più letali. Il morso è infatti uno straordinario strumento evolutivo. In natura non esistono "animali cattivi", ma solo specie che si sono adattate per sopravvivere. Che sia con il veleno, con la forza bruta o con una combinazione di entrambe, il morso può può fare la differenza tra la vita e la morte. E se c'è una cosa che questi animali ci insegnano, è che le fauci – piccole o grandi – sono indispensabili.