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Fino a quattro cuccioli su cinque entrano nelle case del Regno Unito comprati da allevatori casalinghi, non autorizzati e anche illegali. E' iol dato che emerge da un'indagine effettuata da Naturewatch Foundation, una fondazione che si occupa di benessere animale che ha effettuato una approfondita indagine scoprendo che circa l'80% dei cani che vivono nelle case del Regno Unito provengono ancora da fonti sconosciute tra cui appunto allevatori senza licenza, allevamenti illegali di cuccioli e attività di contrabbando.
"Ciò significa che la maggior parte delle persone che acquista un cucciolo non ha la minima idea della provenienza del suo nuovo animale domestico – scrivono nel comunicato con cui hanno reso noti i risultati della loro analisi – Si tratta di un numero enorme di cani allevati nell'ombra. Certo, alcuni saranno stati fatti nascere da allevatori a basso volume che non hanno bisogno di una licenza perché non raggiungono la soglia legale, ma sappiamo anche che molti sono frutto di allevamenti clandestini che violano deliberatamente la legge per poter sfruttare i cani a proprio piacimento".
I cani delle famiglie del Regno Unito: l'80% arriva da fonti illegali
Ciò che è emerso, in particolare, è che i 2.897 allevatori autorizzati nel Regno Unito e in Irlanda gestiscono complessivamente circa 26.000 cagne adulte per la riproduzione che si stima portino a una ‘produzione' da parte degli allevatori di un numero di cuccioli tra i 138.000 e 184.000 all'anno. "Considerando che ogni anno circa un milione di cani e cuccioli entra nelle famiglie, stimiamo che solo il 14,6-19,5% provenga da allevatori autorizzati. Circa il 5,8% viene invece importato a scopo commerciale, mentre il resto (un preoccupante 75-80%) proviene da fonti non autorizzate, illegali o comunque sconosciute".
E' emersa anche una mancata attenzione e una assenza di controllo da parte degli enti proposti. Solo il 34% dei comuni che sono stati contattati per avere i dati certi della presenza di allevamenti ufficiali sul territorio di competenza infatti "ha saputo confermare esattamente quanti cani fossero autorizzati a tenere. Molti enti avevano pochi o nessun registro di cani maschi da riproduzione e di ‘altri' cani (come cani da riproduzione in pensione e da compagnia). Inoltre, il modo in cui i comuni registrano le cucciolate variava notevolmente di caso in caso".
Benessere dei cani e consapevolezza delle persone: la mappa degli allevamenti sicuri
Naturewatch Foundation da tempo monitora la situazione rispetto al benessere dei cani e relativamente alla consapevolezza delle persone che decidono di far entrare un animale in famiglia e hanno creato anche una mappa per indicare quali sono gli allevamenti non solo legali ma che operano secondo principi etici. "La maggior parte degli allevatori autorizzati è registrata per tenere meno di dieci cani adulti da riproduzione, alcuni però operano su scala industriale – precisano ancora – Nell'Irlanda del Nord, una sola struttura è autorizzata a tenere 250 femmine da riproduzione e 100 maschi, ovvero ben 350 cani utilizzati esclusivamente per la riproduzione in un unico luogo".
I risultati dell'indagine sono stati inviati al Governo e le richieste della Fondazione sono: normative più severe in materia di allevamento, monitoraggio da parte delle autorità locali, trasparenza nel rilascio delle licenze, misure più severe per proteggere i cani da riproduzione, i cuccioli e le persone che inconsapevolmente si rivolgono agli allevatori illegali.