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5 Febbraio 2025
10:25

11 mila km per salvare la propria specie: il viaggio delle rane papà insieme ai loro girini custoditi in bocca

55 rane di Darwin, una specie sudamericana minacciata da un'infezione fungina letale, hanno viaggiato per oltre 11 mila km dal Cile a Londra, dove è in corso un ambizioso progetto di conservazione per salvarle dall'estinzione. Tra loro anche alcuni papà con i propri girini in bocca: in questa specie i maschi "ingoiano" le uova e le proteggono fino alla metamorfosi.

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La rana di Darwin è un anfibio sudamericano che, come tante altre specie, è gravemente minacciata da un’infezione fungina. Foto © ZSL

Ci sono viaggi che possono cambiare il destino di un'intera specie. È il caso delle rane di Darwin (Rhinoderma darwinii), minuscoli anfibi sudamericani dedicati al grande naturalista inglese Charles Darwin, protagonisti di un'operazione di salvataggio senza precedenti. Nell'ottobre del 2024, un team di conservazionisti ha affrontato un'odissea di 11.265 chilometri per portare in salvo questi animali in serio pericolo di estinzione da un nemico invisibile, ma letale: il fungo Batrachochytrium dendrobatidis, responsabile della chitridiomicosi, una malattia che ha già sterminato il 90% della popolazione in alcune regioni a partire dalla fine degli anni 90.

L'operazione di salvataggio si è svolta nel cuore delle foreste del Parque Tantauco, un remoto angolo di natura selvaggia su un'isola al largo della costa cilena. Qui, tra le foreste umide e i corsi d'acqua, vivono le minacciate rane di Darwin, famose soprattutto per il loro insolito sistema di riproduzione: sono solo i maschi a occuparsi della prole, ospitando i loro girini all'interno del proprio sacco vocale fino a quando non completeranno la metamorfosi. In altre parole, li accudiscono e li proteggono all'interno della propria bocca.

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I maschi "ingoiano" le uova e le proteggono all’interno della propria sacca vocale fino a quando i girini non completano la metamorfosi. Foto © ZSL

Gli scienziati sapevano che il tempo era poco e che l'operazione doveva essere rapida. La chitridiomicosi sta infatti sterminando gli anfibi in tutto il mondo. E così, dopo giorni di ricerca, gli scienziati sono riusciti a individuare e raccogliere 55 individui, tra cui 11 maschi ancora impegnati a custodire i propri girini. Il dato più incoraggiante? Solo due rane sono risultate positive al fungo, il che significava che la maggior parte degli anfibi prelevati aveva ottime possibilità di sopravvivere in un ambiente protetto.

Ma il viaggio non era ancora finito, anzi questa era solo la prima parte. Quelle minuscole rane, lunghe appena 3 centimetri e pesanti meno di 2 grammi di peso, hanno così cominciato un'avventura epica che le ha viste affrontare una traversata in barca, un volo aereo e un lungo viaggio in auto fino a raggiungere la loro nuova casa sicura: lo zoo di Londra, dove è in corso un importante progetto di conservazione e riproduzione in cattività per salvare questa specie dall'estinzione.

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Le rane prelevate in Cile son ostate portate allo zoo di Londra, dove è in corso un importante progetto di conservazione e riproduzione in cattività per salvare questa specie dall’estinzione. Foto © ZSL

Una volta al sicuro, i papà hanno poi portato a termine la loro missione. Dai loro sacchi vocali sono nati 33 girini, trasformatisi poi in piccole rane adulte pronte a inaugurare una nuova fase del progetto di riproduzione in cattività. L'obiettivo è chiaro: far crescere la popolazione in cattività e, un giorno, riportare le rane di Darwin in Cile, in un ambiente libero dal fungo che minaccia la loro esistenza e quella di tanti altri anfibi in tutto il mondo.

Questa missione è stata anche documentata dal filmmaker naturalista Paul Glynn e da Bastián Santana, rappresentante dell'associazione cilena Ranita de Darwin NGO, impegnata nella tutela degli anfibi locali. "Documentare questo viaggio e queste incredibili rane è stata un’esperienza straordinaria – ha dichiarato Santana in un comunicato – Il film mostra l'urgenza di agire rapidamente per salvare le specie più vulnerabili del pianeta e diventa un potente strumento per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle minacce che gli anfibi devono affrontare ogni giorno".

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