José Zamora, l’uomo che ha cambiato il suo nome in Joe per ottenere un lavoro
José Zamora stava cercando lavoro da mesi. Ad un certo punto della sua vita, racconta, è arrivato ad inviare anche 100 curriculum al giorno nella speranza che qualcuno, chiunque, lo chiamasse. Ma niente. Aveva quasi perso le speranze, ma poi un lampo. Un tentativo quasi campato in aria, a dire il vero, per provare a cambiare le cose. Il 32 enne americano di origine messicane decide, infatti, di eliminare letteralmente una lettera (e un accento) dal suo primo nome: Joe. E – più o meno – improvvisamente comincia a ricevere email da parte di aziende e società disposte ad offrigli ciò che desidera da tempo.
"Non volevano un José, volevano un Joe"
Quella di José/Joe Zamora dovrebbe essere una storia sorprendente, ma non lo è. E’ niente più che una storia di discriminazione razziale. Lui, José Zamora, per battere il pregiudizio deve arrivare a cambiare nome. "Non credo che mi avrebbero mai assunto come José. Semplicemente non volevano un José: volevano un Joe", ha raccontato il ragazzo ispanico a BuzzFeed. E’ bastata, quindi, una lettera di differenza per essere richiamato dagli stessi datori di lavoro che in precedenza non lo avevano neanche considerato “in quanto José”, dice il ragazzo.
Lavoro e discriminazione razziale
Come sottolinea The Huffington Post, uno studio – un po' datato a dire il vero: riguarda infatti il periodo 2000-2002 – ha indicato che "i nomi con un suono ‘bianco’ hanno ricevuto il 50% in più di chiamate lavorative rispetto a quelli con un suono ‘nero’”. Zamora ha detto di essere stato contattato da diverse persone che, dopo aver appreso della sua esperienza dal video, avevano deciso di fare la sua stessa scelta. "Mi hanno detto che stanno pensando di cambiare il loro nome. Un ragazzo, Juan, mi ha detto che sta per diventare John. E Pedro ha detto che si farà chiamare Pete. Pete è davvero figo! Si potrebbe lavorare in un sacco di posti con quel nome” scherza Joe/José. Poi torna serio e ammette che questa strada è effettivamente un “po’ triste”. Quasi un’ultima spiaggia pur di trovare un posto di lavoro. Ma lui l’ha presa piuttosto bene. "Non mi ha dato fastidio – afferma nella video intervista a BuzzFeed – anzi, ha contribuito ad edificare il mio ego, Joe poi è un nome più giovane. Mi sento più giovane!".