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Joele Leotta, 19enne ucciso nel Kent: indagati per omicidio 4 lituani

Quattro ragazzi lituani sono stati incriminati per l’omicidio di Joele Leotta, 19enne della provincia di Lecco che si trovava nel Regno Unito solo da qualche giorno. La polizia tende a escludere il movente razziale.
A cura di Susanna Picone
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Per l’omicidio di Joele Leotta, 19enne di Nibionno (Lecco) trasferitosi in Inghilterra per imparare l’inglese e trovare lavoro, sono stati incriminati quattro ragazzi lituani. Dieci in totale gli arresti compiuti dalla polizia. I quattro indagati sono Aleksandras Zuravliovas, di 26 anni, Tomas Gelezinis, di 30, Saulius Tamoliunas, di 23 anni e Linas Zidonis, 21 anni. Joele, che era arrivato nel Kent solo alcuni giorni fa, è stato picchiato a morte. Inizialmente si era pensato a un omicidio a sfondo razziale, una pista che col passare delle ore sembra comunque aver preso forza. “Italiani di merda, ci rubate il lavoro”, sarebbero state queste le frasi rivolte, secondo il sindaco di Nibionno, al giovane italiano e a un altro ragazzo, Alex Galbiati, con coi Joele condivideva una stanza. Anche Alex è stato aggredito ma è fuori pericolo. I quattro lituani sarebbero stati incriminati anche per la sua aggressione. I genitori di Joele e quelli di Alex sono in Inghilterra per seguire da vicino le indagini. Il padre del ragazzo ucciso ha spiegato di non poter dire nulla sul reale movente dell’omicidio ma di sapere solo che il 19enne “è stato ammazzato da un gruppo di bestie”. Joele, che secondo suo padre “non era un attaccabrighe”, non avrebbe avuto neppure il tempo di infilarsi in situazioni di rischio.

Su Facebook scriveva che era tutto perfetto – Joele Leotta aveva trovato lavoro in un ristorante italiano, era felice per la sua nuova vita tanto che sul suo profilo Facebook aveva scritto che era “davvero tutto perfetto”. A proposito dell’aggressione subita il quotidiano Indipendent ha raccolto anche la testimonianza di una donna che vive in un appartamento accanto a quello dove si è verificato il pestaggio: “Ho visto la colluttazione attraverso una finestra di casa mia che si trova giusto di fronte una loro camera da letto, nascosta dietro una tenda”, ha raccontato la donna che ha spiegato di aver sentito urlare ma che nessuno parlava in inglese e dunque di non aver capito una parola di quanto dicevano. “Una persona è stata trasportata da un lato all’altro della stanza. È successo tutto molto in fretta, nella camera ho visto due o tre persone”, ha aggiunto dicendo che poi “si sono spostati in un altro lato dell'appartamento, scendendo le scale”.

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