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Renzi: “C’è un disegno per spaccare in due l’Italia”. Tensione a Brescia

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi in un’intervista televisiva ha parlato del Jobs Act e ha risposto anche a Landini: “Il sindacato fa il suo mestiere, noi andiamo avanti”. Il premier a Brescia.
A cura di Susanna Picone
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Ore 17.45 – In seguito alle tensioni di Brescia la Polizia ha diramato un comunicato: "In riferimento a quanto accaduto stamani a Brescia, il Capo della Polizia, Prefetto Alessandro Pansa ha espresso, anche a nome del Ministro dell'Interno Angelino Alfano, vicinanza e solidarietà al Sostituto Commissario della Divisione Anticrimine della Questura, e tramite il Comandante Generale dell'Arma, al Carabiniere Scelto del Battaglione Carabinieri di Milano, che sono rimasti feriti durante le fasi di contenimento in via Palazzoli, quando un gruppo di facinorosi ha tentato di forzare i cordoni di sicurezza delle Forze dell’Ordine. Il poliziotto ha riportato una prognosi di 20gg per contusioni multiple alla spalla, mentre il militare dell’Arma, strattonato dagli stessi manifestanti che tentavano di strappargli di mano lo scudo, ha riportato una prognosi di sette giorni per una vistosa contusione al polso destro".

Ore 11.20 – L’intervento di Renzi a Brescia. Matteo Renzi dal palco dell'assemblea di Brescia ha sottolineato la necessità di portare avanti le riforme: “Si è aperta un'opportunità pazzesca, non coglierla sarebbe un errore gravissimo. Se facciamo ciò che siamo in grado, l'Italia dei prossimi anni sarà locomotiva in Europa. Ma bisogna aver coraggio di dire che è finito il tempo dei si farà: ora o mai più. Ecco il senso dell'urgenza che muove me e il mio governo”. Rispondendo alle critiche mosse al suo esecutivo, Renzi ha parlato di un disegno per spaccare in due l'Italia, “dividerla fra padroni e lavoratori”. “Io dico no al rischio di rendere il lavoro il luogo dello scontro politico. È un'idea che ha bloccato l'Italia in questi anni. Io sono qui a dire che non c'è una doppia Italia. C'è un solo Paese indivisibile”. Renzi da Brescia ha dunque diffidato dal cercare di sfruttare il dolore dei cassintegrati, dei disoccupati, dei precari a fini politici. Il premier ha parlato anche della tassa dei comuni: “Ci sarà nel 2015 una sola tassa, è una tassa della città, c'è in tutto il mondo, che comprende anche la discussione sui capannoni, che sarà affidata al sindaco di quel comune e non vedrà più lo stato metterci bocca”. A parlare prima di Renzi a Brescia il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, che del premier ha detto: “Renzi sta dimostrando leadership e autorevolezza. Ci dà fiducia ma adesso serve uno sforzo in più”. Squinzi ha anche ringraziato il premier: “Lei si è assunto il pesante fardello  di far uscire l'Italia dalle secche di regole e culture sorpassate che sappiamo ci condurrebbero a un lento ma inarrestabile declino. Di questo arduo impegno non possiamo che esserle grati. Se ne sentiva la necessità”.

Intanto, il primo bilancio dei due aspri scontri tra antagonisti e poliziotti parla di due contusi tra le forze dell’ordine. Gli agenti sono stati medicati dai sanitari del 118 sul posto. Senza incidenti il presidio Fiom e Cgil.

Ore 10.30 – Renzi a Brescia, tensioni al corteo. Il premier è arrivato a Brescia per l'assemblea degli industriali nello stabilimento della Palazzoli. Mentre Renzi faceva il suo ingresso a distanza si sentivano fischi e contestazioni dei lavoratori che protestano contro il Jobs Act. Tensione al corteo dei centri sociali: un gruppo di manifestanti ha deviato il percorso tentando di avvicinarsi il più possibile alla Palazzoli. Alcuni hanno provato a sfondare il cordone di polizia e sono stati respinti dagli agenti. A Brescia questa mattina centinaia di persone si sono ritrovate all'esterno della fermata della metropolitana Casazza, a pochi chilometri dalla Palazzoli Srl. Fuori dall'azienda invece si è riunita la Fiom di Brescia per un'assemblea contro le politiche sul lavoro del Governo.

All’inizio di una nuova settimana delicata il premier Matteo Renzi ha parlato della riforma del lavoro nel corso di un’intervista televisiva a “Prima Pagina” su Canale5: “Le dinamiche parlamentari le vedremo alla Camera nelle prossime settimane, nei prossimi giorni. Se ci sarà bisogno di mettere la fiducia la metteremo. L'importante è che la fiducia non la perdano quelli che devono creare lavoro in Italia". “Credo che la scissione non ci sarà”, ha aggiunto poi Renzi, il quale ha detto di essere certo che alla fine la minoranza Pd non lascerà il partito. “Chi la minaccia o la ipotizza non si rende conto di quanto non sarebbe capita dai nostri militanti che frequentano le feste dell'Unità. Per questo credo che non ci sarà”, ha spiegato il premier e segretario del Pd cercando dunque di mettere a tacere le polemiche. Renzi ha anche risposto al leader della Fiom Maurizio Landini: “Il sindacato – ha detto il premier – fa il suo mestiere, in bocca al lupo, noi andiamo avanti”. “Il nostro obiettivo non è fare una battaglia politica – ha spiegato ancora Renzi in tv – noi dobbiamo rimettere in moto l'Italia e su questo non molliamo di un millimetro”.

Il premier Renzi oggi a Brescia

Il presidente del Consiglio sarà oggi a Brescia all'Assemblea della Confindustria locale alla quale parteciperà anche Giorgio Squinzi. Dopo la visita in città di due mesi fa per l'inaugurazione di uno stabilimento, il premier torna per l’assemblea dell'Associazione industriali bresciani che si terrà all'interno della fabbrica Palazzoli. Successivamente Renzi visiterà altre due aziende a Rezzato, la Italcementi e l’Omr. Il presidente Renzi è atteso anche da manifestazioni di protesta. La Cgil ha annunciato un'assemblea proprio all'esterno della fabbrica Palazzoli, e nello stesso posto si concluderà anche un corteo di un centro sociale.

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