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Italicum, Renzi “sostituisce” i deputati ribelli con i suoi fedelissimi: è polemica

Il Partito Democratico cambia rappresentanti in Commissione Affari Costituzionali della Camera: i deputati della minoranza saranno tutti sostituiti da fedelissimi del Presidente del Consiglio.
A cura di Redazione
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UPDATE Ore 21.15 – Dieci esponenti di minoranza sostituiti – Come era stato annunciato dagli stessi esponenti della minoranza del Partito Democratico, l'ufficio di Presidenza del gruppo Pd di Montecitorio ha deciso di sostituire i dieci membri della minoranza Dem presenti in commissione Affari Costituzionali della Camera. Si tratta di Pierluigi Bersani, Gianni Cuperlo, Rosi Bindi, Andrea Giorgis, Enzo Lattuca, Alfredo D'Attorre, Barbara Pollastrini, Marilena Fabbri, Roberta Agostini, Marco Meloni. A quanto si apprende da fonti Pd, però, si tratterebbe di una sostituzione temporanea e non definitiva. In poche parole sarebbe una sostituzione ad hoc valida quindi solo per l'esame dell'Italicum e in linea con quanto deciso nell'assemblea dei deputati del partito. L'ufficio di presidenza del gruppo Dem alla Camera non ha invece esaminato la questione relativa alle dimissioni del capogruppo Pd Roberto Speranza.

L’obiettivo è chiaro e noto da tempo: approvare definitivamente l’Italicum alla Camera dei deputati, nella versione già approvata al Senato della Repubblica (premio di maggioranza alla lista che ottiene il 40% dei voti o a quella che vince il ballottaggio, 100 collegi con capilista bloccati, soglia unica di sbarramento al 3%). Per giungere a tale risultato, il Partito Democratico sta attraversando una delle crisi più profonde della sua storia recente, con la minoranza sul piede di guerra e una spaccatura profonda, probabilmente non colmabile all'interno dei gruppi parlamentari. Come ricorderete, infatti, gran parte dei deputati della minoranza non ha partecipato al voto dell’assemblea del gruppo a Montecitorio, ribadendo una netta contrarietà rispetto all’ipotesi di non apportare ulteriori modifiche all’impianto della legge.

A confermare ulteriormente la volontà della maggioranza di tirare dritto e chiudere subito la partita, arriva invece la conferma della “sostituzione” dei membri in Commissione Affari Costituzionali alla Camera: fuori i deputati vicini alla minoranza, dentro i fedelissimi del Presidente del Consiglio. La notizia viene rilanciata proprio da uno dei membri della commissione, il bersaniano Giorgis: “Abbiamo comunicato che non intendiamo votare né i singoli articoli né il mandato al relatore. Ci è stato detto che saremo sostituiti”. La conferma definitiva è attesa per le prossime ore, quando si terrà l’ufficio di Presidenza del gruppo alla Camera (ricordiamo che il Partito Democratico ha ancora un capogruppo dimissionario, Roberto Speranza) e a “perdere il posto” dovrebbero essere proprio alcuni big della minoranza (Bersani, Cuperlo, D’Attorre, Bindi), assieme ad altri deputati “ribelli” (Giorgis, Pollastrini, Fabbri). Una decisione che, ovviamente, aumenterà ulteriormente il livello dello scontro (ricordiamo che la minoranza ha presentato "solo" undici emendamenti all'Italicum, sui circa 130 complessivi).

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