Istat: “Nel primo trimestre Pil a +0,3%”. Italia fuori dalla recessione
Nei primi tre mesi di quest'anno il Pil italiano, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente risultando invariato rispetto al primo trimestre del 2014. Lo rende noto l'Istat, che afferma: "La crescita congiunturale è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei comparti dell'agricoltura e dell'industria e di una sostanziale stazionarietà nei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) maggiore dell'apporto negativo della domanda estera netta. Nello stesso periodo il PIL è aumentato in termini congiunturali dello 0,1% negli Stati Uniti e dello 0,3% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 3,0% negli Stati Uniti e del 2,4% nel Regno Unito".
La scorsa settimana l'istituto di statistica ha pubblicato le "Prospettive per l’economia italiana nel 2015-2017″, rivelando che nel 2015 il prodotto interno lordo si dovrebbe attestare sullo 0,7%, per poi salire all'1,2% nel 2016 e all'1,3% nel 2017. Il dicastero guidato da Pier carlo Padoan aveva previsto +1,4% nel 2016 e +1,5% nel 2017. Pur stimando una crescita lievemente inferiore a quella prevista dal Governo, l'Istat certifica la fine della recessione aggiungendo che quest'anno si registrerà un calo della disoccupazione, un recupero del reddito disponibile e una crescita della domanda interna dei consumi. Per l'istituto statistico "l'aumento del Pil nel 2015 (+0,7%) chiuderà la fase recessiva del triennio precedente".
Per quanto riguarda la disoccupazione alla fine dell'anno secondo l'Istat dovrebbe registrarsi una lieve flessione, attestandosi al 12,5% di pari passo con un aumento dell'occupazione dello 0,6%. Nel 2016 il tasso di disoccupazione dovrebbe toccare il 12% e le unità di lavoro registreranno un aumento significativo (+0,9%). L'andamento positivo proseguirà con maggiore intensità nel 2017, con una discesa del tasso di disoccupazione all’11,4% e una crescita delle unità di lavoro dell’1,0%.