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Istat: mercato del lavoro e occupazione fermi mentre aumenta l’inflazione

Secondo i nuovi dati provvisori dell’Istituto di Statistica a luglio ferma l’occupazione. Aumentano invece i prezzi al consumo trascinati dal costo dei carburanti e dei trasporti.
A cura di Antonio Palma
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Inflazione in aumento

Il rischio stagnazione derivante dalla crisi economica è un pericolo concreto e avvertito da tutte le maggiori istituzioni in campo economico, nazionali ed internazionali. A confermarlo arrivano periodicamente nuovi dati sulla situazione economica e lavorativa del nostro Paese. Oggi l’Istat ha diffuso i nuovi dati provvisori sull’occupazione italiana e sui prezzi al consumo.

Entrambi i report dell’Istituto Nazionale di Statistica dimostrano benissimo come l’Italia sia attraversata da una crisi economica che è ben al di là dall’essere conclusa. Per quanto riguarda l’aspetto lavorativo, la situazione che viviamo sembra completamente statica, sia rispetto allo scorso mese che a luglio dello scorso anno i dati indicano un aumento degli occupati al di sotto del mezzo punto percentuale. Il tasso di occupazione, quindi, è al 56,9% e risulta stabile sia nel confronto congiunturale, sia in termini tendenziali. Il numero dei disoccupati si attesta sulle duemila unità e anche se in leggero aumento rispetto a giugno è in diminuzione del 3,5% su base annua.

Il tasso di disoccupazione si attesta quindi all’8%, con variazioni minime sia rispetto al mese precedente che su base annua. Anche gli inattivi sono pressoché invariati attestandosi al 38%. Nessuna significativa differenza di genere nelle percentuali di variazione di occupati e disoccupati. La situazione italiana rispecchia un po’ quella Europea dove secondo i dati Eurostat il tasso di disoccupazione è sostanzialmente stabile e si attesta al 10% nell'Eurozona e al 9,5% nell'Ue a 27.

Se l’occupazione non ha ricevuto grossi scossoni, i dati che emergono sui prezzi al consumo rivelano, invece,  un aumento tendenziale dei costi di beni e servizi. Il NIC, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, fa segnare un aumento dello 0,3% rispetto al mese di luglio 2011 e soprattutto del 2,8% nei confronti dello stesso mese dell'anno precedente. L’inflazione per il 2011, quindi è pari al 2,6%. Da rilevare come nel computo totale ci sia una crescita dei prezzi dei beni e una diminuzione, invece, dei prezzi dei servizi.

Ad influire negativamente sul costo della vita sono ancora una volta i carburanti, i prezzi dei Beni energetici non regolamentati, infatti, hanno avuto una crescita congiunturale dello 0,9%. Allo stesso tempo e forse anche per le stesse dinamiche notevoli incrementi per il settore dei Servizi relativi ai trasporti che fanno segnare un +2,5% su base congiunturale. Al contrario gli unici prodotti che hanno subito lievi diminuzioni dei prezzi sono i beni alimentari non lavorati.

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