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Istat: consumi delle famiglie indietro di 10 anni, meno carne e più discount

La spesa media mensile per le famiglie italiane nel 2013 è scesa del 2,5% attestandosi ai livelli del 2004. Si compra meno carne e ci si rivolge più all’hard discount.
A cura di Antonio Palma
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Calano ancora i consumi delle famiglie italiane da tempo ormai alle prese con la crisi economica e la mancanza di lavoro. Nel 2013, infatti, la spesa media mensile per famiglia è calata del 2,5% rispetto all'anno precedente, a fronte di un'inflazione all'1,2%, attestandosi a 2.359 euro, il livello più basso degli ultimi dieci anni. È quanto segnala l'Istat nell'ultimo rapporto sui consumi delle famiglie italiane pubblicato oggi. Come emerge dai dati dell'istituto nazionale di statistica, infatti, nel 2004 la spesa media delle famiglie era di 2.381 euro, mentre nel 2013, tenuto conto dell'errore campionario e della dinamica inflazionistica, la spesa è diminuita in termini reali a 1.989 euro al mese. Sempre secondo l'Istat, in questi anni molte famiglie hanno dovuto ridurre i consumi e hanno dovuto mettere in atto pesanti strategie di contenimento della spesa rivolgendosi all'hard discount anche in campo alimentare. Così oggi circa metà delle famiglie italiane spende meno di 2mila euro al mese e ha ridotto sostanzialmente l'acquisto di carne e generi alimentari di qualità.

Spendono meno operai e coppie con due figli

Se l'acquisto di carne ha visto un tracollo con un -3,2%, secondo l'Istat la spesa alimentare nel 2013 resta sostanzialmente stabile passando da 468 a 461 euro al mese. In realtà però continua ad aumentare sia la quota di famiglie che ha ridotto la qualità o la quantità dei generi alimentari acquistati (dal 62,3% del 2012 al 65%), sia quella di famiglie che si rivolge all'hard discount. In particolare secondo l'istituto di statistica sono due le tipologie familiari più colpite dalla contrazione dei consumi: le famiglie operaie e quelle in coppia con due figli. La spesa dei nuclei con a capo un operaio infatti è diminuita in un anno del 5,9% e quella delle famiglie composte da due genitori e due figli è calata del 4,4%.

Gap di 1400 euro tra la spesa delle famiglie siciliane e trentine

Per risparmiare le famiglie ovviamente tagliano soprattutto sulla spesa per beni e servizi non alimentari che è diminuita del 2,7%. I settori maggiormente colpiti sono l'abbigliamento e le calzature con un -8,9%, quello del tempo libero e cultura (-5,6%) e quello per le comunicazioni (-3,5%). A Livello territoriale invece da segnalare ancora una volta il gap che separa alcune Regioni del sud al nord del Paese. Circa 1.400 euro infatti separano la spesa mensile delle famiglie della Sicilia da quelle del Trentino Alto Adige con la  provincia di Bolzano che detiene il record di spesa media mensile più elevata per il 2013 (2.968 euro). A seguire la Lombardia con 2.774 euro, mentre fanalino di coda è proprio la Sicilia, con una spesa media mensile di 1.580 euro.

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