Isolati da sei mesi in Antartide: ricercatore perde la testa e accoltella il collega
Sei mesi di isolamento e solitudine, sei mesi di giorno perenne in Antartide possono rappresentare una durissima prova da affrontare. Ed è probabilmente in quel contesto che il ottobre scorso si è consumata una tragedia. Il ricercatore russo Sergey Savitsky avrebbe accoltellato un collega, il 52enne Oleg Beloguzov, a Bellingshausen, sull'isola di King George.
I due lavoravano fianco a fianco da mesi. Savitsky come ingegnere elettronico mentre Oleg come saldatore di apparecchiature elettriche. L'aggressore, che ora è stato posto agli domiciliari per tentato omicidio, secondo l'agenzia Interfax, avrebbe aggredito il collega nella mensa degli ufficiali. Il ricercatore colpito è stato trasferito in un ospedale in Cile, mentre Savitsky, dopo averlo accoltellato, si è consegnato al direttore della stazione senza opporre alcuna resistenza.
Stando a quanto riporta 47news.ru, Savitsky avrebbe dichiarato di essersi pentito delle sue azioni. Le condizioni del collega non sono gravi e presto dovrebbe prendere un aereo per tornare in Russia. "Non era mai accaduto niente del genere", ha dichiarato ai media russi il capo della stazione, Alexander Klepikov.
Nella stazione, fondata nel 1968 e nota anche come Waterloo, non erano mai accaduti episodi simili, malgrado le pressioni e la situazione oggettivamente difficile di chi ci lavora, in condizioni di quasi totale isolamento dal mondo. Otto anni fa un caso simile si verificò in una stazione meteorologica dell’Artico russo, dove un meteorologo, poi condannato a 12 anni, uccise un collega.