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Isis, Consiglio Supremo di Difesa: “Rischi rilevanti per l’Italia, dobbiamo fare di più”

Secondo il Consiglio, che si è riunito oggi, occorre un maggiore sforzo del nostro paese perché “rischi si prospettano già nel breve termine”.
A cura di Antonio Palma
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L'isis rappresenta un minaccia rilevante anche per l'Italia che corre un rischio concreto. È l'allarme lanciato oggi dal Consiglio Supremo di Difesa che si è riunito al Quirinale sotto la presidenza del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, proprio per parlare dei rischi del nostro Paese connessi all'estremismo islamico. "La pressione militare dell'Isis in Siria e in Iraq implica rischi rilevanti per l'Europa e per l'Italia, anche per la forza attrattiva che il movimento sembra poter esercitare su altre formazioni jihadiste e dell'estremismo islamico in aree non contigue ai territori controllati" ha avvertito infatti il Consiglio di difesa, auspicando un maggior intervento dell'Italia sulla questione. "È necessario che l'Italia, insieme all'Onu e all'Unione Europea, ponga estrema attenzione agli eventi in corso ed eserciti ogni possibile sforzo per prevenire,in particolare, l'ulteriore destabilizzazione della Libia" si legge nella nota del Csd.

"Il solo sforzo nazionale non potrà essere sufficiente"

Dalla riunione, a cui hanno partecipato anche il Premier e diversi ministri del governo oltre al Capo di Stato Maggiore della Difesa, l'ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, è emerso che "La minaccia costituita dai cosiddetti foreign fighters rende evidente l'esigenza di uno sforzo integrato e senza soluzione di continuità, sia sul fronte informativo sia su quello esecutivo, da parte dei dispositivi di sicurezza esterna e interna nazionali e internazionali". Secondo il Consiglio Supremo di difesa "la situazione in atto dimostra l'urgenza e l'importanza, pur nei limiti della ridotta disponibilità di risorse, di una rapida trasformazione delle nostre Forze Armate e dell'organizzazione europea della sicurezza" perché "il solo sforzo nazionale non potrà essere sufficiente a garantire l'Italia, come ciascuno degli altri Paesi europei, dalle minacce e dai rischi che si prospettano già nel breve termine".

Servizi segreti marocchini: "L'Isis voleva colpire la basilica di San Petronio, a Bologna"

I timori del Consiglio Superiore di Difesa sarebbero troverebbero conferma anche in Marocco: il capo dei servizi segreti del paese africano, Mohamed Yassine Mansouri, avrebbe detto: "Abbiamo sventato una serie di attentati alla metropolitana di Milano e alle basiliche di Bologna e Padova. La cellula era marocchina e interagiva con alcuni fiancheggiatori in Italia. Siamo riusciti a fare un buon lavoro. Il gruppo è stato messo nelle condizioni di non nuocere". Nel mirino del gruppo ci sarebbe stata anche la basilica di san Petronio, a Bologna.

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