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Irina Lucidi lancia un appello: “Alessia e Livia sono vive, continuate a cercarle”

Irina Lucidi, la mamma delle gemelline scomparse, lancia un appello affinché non si interrompano le ricerche di Alessia e Livia, che sente ancora vive da qualche parte.
A cura di danila mancini
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matthias schepp con le gemelline livia e alessia

Qualsiasi informazione, chiunque sia stato su quel traghetto e possa aver visto le mie figlie, Alessia e Livia, due bimbe bionde, ci sono le loro foto in circolazione…anche elementi o particolari che sembrino poco importanti, contattate la polizia e riferite ogni informazione che può aiutarci a ritrovarle…

A parlare è Irina Lucidi, la mamma delle gemelline scomparse il 30 gennaio a Losanna, in Svizzera. La speranza di vederle ancora vive è così forte che Irina continua a lanciare appelli tramite tv e giornali, affinché si raccolgano più informazioni possibili intorno al folle viaggio di Matthias Schepp, l'uomo che le ha portato via le sue piccole in un delirio di disperazione, malinconia e prepotenza che non finisce di sconvolgere.

"Malgrado le brutte notizie, il mio cuore di mamma sente che le mie figlie sono vive. Vi prego, continuate a cercare Alessia e Livia, non può essere che le mie gemelline siano morte", queste le parole di Irina Lucidi, che soltanto una madre può comprendere e condividere, parole di dolore e di speranza, di intima certezza che da qualche parte le sue piccole abbiano trascorso gli ultimi giorni a invocare il nome della mamma.

Il cuore delle ricerche è la Corsica: il 31 gennaio scorso l'imbarco da Marsiglia per Propriano, tre biglietti e una cabina dove di notte una donna ha udito piangere due bambine in quella affianco alla sua. Alcuni testimoni hanno visto Matthias sul traghetto, altri mentre scendeva dalla nave con la sua Audi6.

Dopo 12 ore l'uomo si è imbarcato di nuovo dal porto di Bastia per raggiungere Tolone, ma questa volta era solo: dove ha lasciato le bambine? Quali posti ha visitato in quelle 12 ore? Di quale grave peccato si è macchiato?

Giunto nuovamente in Francia Matthias ha spedito una prima lettera alla moglie: "Le bambine non hanno sofferto, riposano in pace". Quasi come una terribile confessione, annunciata senza esitare. La seconda lettera è stata inviata dalla Puglia e intercettata dalla polizia svizzera, anche in questa parole deliranti: "Mia cara, volevo morire con le mie bambine. Ma non è andata così. Non le rivedrai più". Parole deliranti e allo stesso tempo crudelmente incomprensibili: non rivelano dove si trovino le due gemelline, aumentano il dolore di una mamma che non sa, che è tenuta lontano dalle sue figlie a causa di uno spietato gioco di potere che dura ormai da troppo.

E in questo puzzle, composto ad arte dalla folle mano di Matthias, l'ultimo tassello riguarda proprio Alessia e Livia, le gemelline scomparse che la madre, da qualche parte, sente ancora vive.

Vi prego, continuate a cercare Alessia e Livia.

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