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Iraq, serie di attentati a Baghdad: 200 morti, tra loro molti bambini. Isis rivendica

Diverse esplosioni hanno colpito Baghdad nella notte italiana. Oltre alle vittime, tra cui diversi bambini, ci sono centinaia di feriti.
A cura di Susanna Picone
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Centinaia di persone sono rimaste uccise nella notte italiana in Iraq, in una serie di attentati con esplosivi avvenuti a Baghdad. Una prima autobomba è esplosa nel quartiere di Karada, in centro città, e poco dopo un'altra bomba è esplosa nella parte orientale di Baghdad. Il quartiere in cui è avvenuta la prima esplosione era in quel momento frequentato da molti giovani e famiglie usciti in strada dopo la fine del digiuno del Ramadan. Le vittime in totale sarebbero almeno 200, secondo quanto riferiscono fonti ospedalieri e di polizia. Ci sono inoltre oltre 170 feriti. Il bilancio è purtroppo ancora provvisorio e potrebbe ulteriormente aggravarsi. Gli attentati avrebbero la firma dello Stato Islamico. L’Isis, secondo quanto ha riferito Site, ha rivendicato l’attacco nel distretto di Karrada in un comunicato distribuito su Telegram e Twitter. Nel comunicato si dice che l'attentato era mirato sugli sciiti.

Tra le vittime molti bambini – Il britannico Guardian spiega che tra coloro che hanno perso la vita figurano anche diversi bambini. Dopo la prima esplosione, numerosi edifici e negozi adiacenti al luogo della deflagrazione sono stati investiti dalle fiamme. I vigili del fuoco sono ancora impegnati nel tentativo di spegnere gli incendi e di recuperare i corpi rimasti intrappolati.

Gli attacchi arrivano poco più di una settimana dopo che le forze irachene hanno dichiarato la città di Fallujah libera – Il governo di Baghdad, controllato dagli sciiti, ha ripreso di recente il controllo di Falluja, roccaforte dei sunniti e del Califfato, con l'aiuto dei pasdaran iraniani e di milizie sciite locali. Nel corso dell'ultimo anno le forze irachene hanno collezionato conquiste territoriali contro i terroristi dello Stato Islamico riprendendo la città di Ramadi e le città di Hit e Rutba, nella vasta provincia irachena di Anbar.

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