Ipotesi maxi-contagio all’ospedale S. Giovanni, sequestrate cartelle cliniche
Sequestro di tutte le cartelle cliniche e una super consulenza per stabilire quale sia stata la causa scatenante delle otto morti sospette avvenute nello stesso reparto dell'ospedale San Giovanni di Roma. Sono queste le prima mosse del procuratore aggiunto di Roma Leonardo Frisani, che ha aperto un fascicolo sul caso dopo una segnalazione della stessa Asl locale. Le indagini, che attualmente ipotizzano il reato di omicidio colposo contro ignoti, sono state affidati ai Nas dei carabinieri che ora stanno raccogliendo i documenti. Il sospetto è che possa trattarsi di un maxi contagio a catena visto che i pazienti deceduti erano stati ricoverati nello stesso reparto di rianimazione del nosocomio. Tutti i degenti morti infatti erano stati contagiati da una batterio molto diffuso nel mondo ospedaliero, il Clostridium Difficile, principale responsabile di un'acuta forma di colite che, se trascurata, può diventare letale.
Gli altri pazienti infettati – In realtà anche altri pazienti dello stesso reparto erano stati colpiti dal batterio senza però perdere la vita e per questo la procura ha chiesto le loro cartelle sanitarie e presto potrebbe convocarli per fare luce sul caso. Gli inquirenti infatti vogliono accertare se per la morte degli otto pazienti e l'ipotetico contagio a catena sia configurabile una responsabilità dei sanitari. Sotto la lente dei Nas dei carabinieri infatti ci sono le misure dal punto di vista igienico adottate dall'ospedale per evitare l'aggravarsi della condizione dei degenti e la trasmissione dell'infezione.