Intervista Luca Varani, Lucia Annibali: “Non consentirò al male di avere il sopravvento”
Non ha guardato in tv l’uomo che quasi l’ha uccisa Lucia Annibali, avvocato vittima di un’aggressione con l’acido nel 2013. Ieri sera Luca Varani, l’ex della donna condannato a 20 anni perché ritenuto il mandante dell’aggressione, è stato intervistato da Franca Leosini a Storie Maledette. Un’intervista che ha scatenato molte polemiche anche perché Varani attende ancora il giudizio della Cassazione. “Non c'è un giorno, non c'è un'ora che non penso a Lucia, a quello che sta facendo. Sono contento che abbia fatto un percorso importante. So che dovrà combattere, e se un giorno potrà perdonarmi, sono sicuro che sarà possibile, sarà una cosa che farà del bene anche a lei”, ha detto in tv Varani nell'intervista alla Leosini. Parole che Lucia Annibali non ha però voluto ascoltare.
“La verità processuale è l’unica che conta” – Al Corriere della Sera l’avvocato sfregiata con l’acido ha commentato la sua scelta di non guardare il programma televisivo che ospitava il suo aguzzino. “Il giorno in cui l’imputato Varani chiese attenzione per fare le sue dichiarazioni spontanee ai giudici, io sono uscita dall’aula del tribunale. Allo stesso modo stavolta sono uscita di casa mentre parlava in tv”, ha detto la Annibali spiegando che la verità è una sola, quella processuale, e di non poter accettare che si provi a metterla in discussione. “Non ho bisogno che qualcuno mi racconti com’è andata o che mi spieghi che cosa ho provato in quei momenti. Soltanto io sono autorizzata a farlo”, ha detto la donna che ha aggiunto che, a differenza sua, i suoi genitori hanno scelto di ascoltare l’uomo in tv.
“La sola cosa che mi interessa è continuare a resistere” – Lucia Annibali ha dunque ringraziato gli inquirenti il cui impegno ha permesso di stabilire la verità che “di certo non può essere riscritta a piacimento fuori da un’aula giudiziaria né da un imputato già condannato due volte né da una trasmissione televisiva” e anche tutti coloro che le hanno dimostrato vicinanza e solidarietà. “Lascio che siano gli altri a dare spettacolo di sé e del mio dolore. Io di quello spettacolo non voglio nemmeno una particina da spettatrice. Non mi interessa. La sola cosa che mi interessa, mentre va in scena tutto questo, è continuare a resistere”, così ancora Lucia. Non intende consentire “al male di avere il sopravvento” e non vuole permettere “a nessuno di compromettere la mia serenità”: “Questo è tutto ciò che ho da dire su questa vicenda, che mi sento di definire uno dei tanti effetti collaterali dell’essere vittima di un reato”.