Intercettazioni: ecco cosa ha in testa il Pdl
L'esplosione dell'inchiesta sulla cosiddetta Loggia P4 ha fatto sì che dal cassetto rispuntasse come per magia il vecchio ddl sulle intercettazioni. I giornali nazionali stanno pescando a piene mani dagli atti dell'inchiesta e continuano a sbattere in prima pagina le conversazioni intercettate che spesso coinvolgono, direttamente o indirettamente, anche esponenti del Popolo della Libertà.
E il partito di Berlusconi intende fare qualcosa. Nei giorni scorsi qualcuno all'interno del partito aveva paventato la possibilità di un decreto legge sul tema, ma la strada sarebbe stata rischiosa. Un provvedimento del genere avrebbe avuto infatti il sapore di un ulteriore omaggio alla "casta", cosa che la Lega Nord sicuramente non avrebbe gradito, anche perché dopo Pontida le priorità del Carroccio sembrano essere altre. Oltretutto sarebbero stati difficilmente individuabili i requisiti di urgenza e necessità previsti dalla Costituzione.
La strada, l'unica percorribile, è quindi quella del normale iter legislativo. E lo sa bene Angelino Alfano che proprio oggi, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, ha smentito ogni possibile ricorso al decreto legge. Per il Ministro della giustizia va portato avanti il discorso avviato già tempo fa: "Noi abbiamo scelto un percorso tre anni fa e non intendiamo né fare un decreto né orientare la prua in una direzione differente dal disegno di legge che il 29 luglio dello scorso anno è già stato discusso dalla Camera"- ha dichiarato. Il riferimento è al ddl che l'estate scorsa si arenò a Montecitorio e che provocò diverse frizioni coi finiani, quando questi ultimi erano ancora parte del partito. Il testo non impediva la divulgazione delle intercettazioni utili per le inchieste. Alfano, stuzzicato da alcuni cronisti, ha inoltre sottolineato che la maggioranza non ha alcuna intenzione di rispolverare il ddl Mastella.
Ma il Pdl non vuole perdere tempo. E lo si capisce dalle dichiarazioni del Ministro degli esteri Franco Frattini che ha richiamato la necessità di "una buona legge" che verrebbe approvata "entro agosto". Il responsabile della Farnesina ha così tracciato la rotta: "Credo però che ci voglia una buona legge, e sarebbe un bell'esempio per il Parlamento che maggioranza e opposizione la concordassero in tempi rapidi visto che c'è una proposta della sinistra depositata, ma non approvata, che ha elementi molto buoni".
Insomma le possibilità che si rispolveri la legge bavaglio, come la chiamano in molti, ci sono e sono molto elevate. Le prossime ore potrebbero essere decisive per capire se all'accelerazione promessa dal Pdl corrisponderà anche una coerente attività parlamentare.