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Inps: nel 2015 +286mila nuovi contratti fissi. Renzi: “Grazie al Jobs Act”

Secondo i dati dell’Osservatorio Inps sul precariato, la quota di contratti fissi sul totale è passata dal 32,8% dei primi sette mesi del 2014 al 40,2% dello stesso periodo del 2015.
A cura di Antonio Palma
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Nei primi sette mesi di quest'anno in Italia sono aumentati, rispetto allo stesso periodo del 2014, il numero di nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato nel settore privato e sono cresciuti, seppur di poco, anche i contratti a termine. Lo rileva l'Inps fornendo i dati del suo Osservatorio sul precariato in nel nostro Paese. Nel periodo gennaio -luglio infatti i nuovi contratti a tempo indeterminato nel settore privato sono stati 1.093.584, vale a dire +286.126 unità rispetto al 2014, un aumento del 35,4%. I contratti a termine hanno fatto registrare invece un +1.925, mentre si riducono le assunzioni in apprendistato che fanno registrare un -11.521. Sempre secondo i dati dell'Osservatorio dell'Ente previdenziale, nello stesso periodo considerato la variazione netta tra i nuovi rapporti di lavoro e le cessazioni, pari rispettivamente a 3.298.361 e 2.592.233, è di 706.128. Nello stesso periodo dell'anno precedente era stata invece di 470.604.

Le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti di lavoro a termine, che comprese le "trasformazioni" degli apprendisti, sono state invece 388.194 con un incremento del 41,6%. La quota di assunzioni con rapporti stabili sul totale dei rapporti di lavoro quindi è passata dal 32,8% dei primi sette mesi del 2014 al 40,2% dello stesso periodo del 2015. Se si guarda solo ai tempi indeterminati, la variazione netta è di circa 140mila unità. Aggiungendo le trasformazioni di rapporti a termine e apprendisti in tempi indeterminati, la variazione netta sale a 527mila unità. In leggero aumento anche i contratti di lavoro lavoro full time rispetto al part time: i nuovi rapporti di lavoro a tempo pieno infatti ora sono il 63,1% del totale, in aumento di 0,9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2014. Dati che fanno esultare il Premier Renzi che attraverso il suo Profilo twitter scrive: Il JobsAct ha prodotto 286mila stabilizzazioni dall’inizio del 2015. Più diritti e meno precariato, come promesso L'Italia riparte".

I dati ovviamente sono diversi da regione a regione. Come segnala L'Inps "l'incremento delle assunzioni a tempo indeterminato 2015 su 2014 risulta superiore alla media nazionale (+35,4%) in Friuli-Venezia Giulia (+85,3%), in Umbria (+66,5%), nelle Marche (+55,4%), nel Trentino-Alto-Adige (+53,3%), in Piemonte (+53,1%), in Emilia-Romagna (+51,1%), in Liguria (+48,3%), in Veneto (+47,4%), nel Lazio (+41,9%), in Lombardia (+40,6%), in Toscana (+37,4%) e in Sardegna (+36,4%)". I risultati peggiori si registrano invece nelle regioni del Sud: Sicilia (+11,2%), Puglia (+17,3%) e Calabria (+18,6%)".

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