Zuckerberg sceglie di copiare Musk su moderazione e politica: così Meta diventerà come X

Il nuovo sistema di moderazione non si appoggerà più a organizzazioni giornalistiche e attori terzi ma agli utenti. Dovranno aggiungere note o correzioni ai post che potrebbero contenere informazioni false o fuorvianti. La mossa piacerà all’amministrazione Trump, i repubblicani infatti criticano da tempo il sistema di moderazione su Instagram e Facebook.
A cura di Elisabetta Rosso
26 CONDIVISIONI
Immagine

Mark Zuckerberg ha annunciato una serie di modifiche che andranno a cambiare in modo significativo Instagram e Facebook. "Ecco cosa faremo. Per prima cosa, ci libereremo dei fact checker e li sostituiremo con note della comunità simili a X", ha spiegato in un video. In altre parole ha deciso di abbandonare il sistema di moderazione basato su organizzazioni terze specializzate nell'individuare contenuti pericolosi, violenti o fuorvianti. D'ora in poi saranno solo gli utenti a segnalare post, video e reels.

"Le recenti elezioni sembrano anche un punto di svolta culturale verso la libertà di parola. Quindi torneremo alle nostre radici e ci concentreremo per ridurre gli errori, semplificare le nostre politiche e ripristinare della libera espressione sulle nostre piattaforme".

Zuckerberg punta sulla "libertà di parola", la stessa motivazione era stata data da Elon Musk quando, dopo aver comprato Twitter, aveva deciso di licenziare il team di moderazione, "per combattere la censura", diceva. Il Ceo di Meta ricalca questa strada e infatti il nuovo sistema è molto simile a quello adottato su X, come lui stesso ha sottolineato nel video. I risultati però sono stati molto deludenti. Il sistema di moderazione non solo si è rivelato inefficace, ma ha trasformato la piattaforma in una terra selvaggia colonizzata da estremisti, piena di post violenti, misogini, razzisti, al punto che gli inserzionisti hanno deciso di ritirarsi dalla piattaforma pur di non vedere la loro pubblicità accanto a un contenuto che inneggia al nazismo.

Come funziona il nuovo sistema di moderazione

"Abbiamo creato molti sistemi complessi per moderare i contenuti, ma il problema con i sistemi complessi è che commettono errori", ha spiegato Zuckerberg. "Anche censurando accidentalmente solo l'1% dei post, si tratta di milioni di persone, e abbiamo raggiunto un punto in cui ci sono troppi errori e troppa censura". Zuckerberg ha poi aggiunto che l'azienda continuerà a moderare in modo aggressivo i contenuti relativi a droga, terrorismo e sfruttamento dei minori.

Il vecchio sistema di fact-checking è stato lanciato su Facebook nel 2016. All'epoca la piattaforma era stata accusata di diffondere fake news, in seguito alle pressioni Zuckerberg aveva deciso di appoggiarsi a organizzazioni esterne come Associated Press, ABC News e International Fact-Checking Network, per esaminare i post potenzialmente falsi o fuorvianti su Facebook e Instagram e stabilire se fosse necessario rimuoverli. Il nuovo sistema non si appoggerà più a organizzazioni giornalistiche e attori terzi ma agli utenti, che dovranno aggiungere note o correzioni ai post che potrebbero contenere informazioni false o fuorvianti.

Cosa c'entra Trump con la nuoca policy di Meta

La mossa piacerà all'amministrazione Trump, i conservatori infatti criticano da tempo il sistema di moderazione su Instagram e Facebook, e Donald Trump aveva accusato Zuckerberg di aver danneggiato i repubblicani rendendo meno visibili i loro post. La scelta non è isolata Meta infatti sta recuperando terreno con i repubblicani, dopo le elezioni si è mossa rapidamente per sciogliere i rapporti tesi.

Zuckerberg ha cenato con Trump a Mar-a-Lago, e Meta ha donato 1 milione di dollari per l'insediamento del prossimo presidente a dicembre. Non solo, la scorsa settimana, Zuckerberg ha promosso Joel Kaplan, repubblicano di lunga data come nuovo responsabile della politica globale di Meta. Ha anche annunciato che Dana White, capo dell'Ultimate Fighting Championship e alleata Trump, si sarebbe unita al consiglio di amministrazione di Meta.

26 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views