Via libera in Cina per i robotaxi, a Pechino arrivano in strada le auto senza umani alla guida
Non è strano in questi giorni vedere auto senza conducente che sfrecciano per le strade della Cina. Il gigante cinese dei motori, Baidu, grazie ai suoi massicci investimenti sull’intelligenza artificiale applicata per i veicoli autonomi, ha lanciato i robotaxi.
Viaggeranno dalle 7.00 alle 23.00 e per prenotarli basta usare l’app. Secondo i dati di Baidu, le auto guidate dall'intelligenza artificiale hanno già percorso oltre 40 milioni di chilometri e sono pronte per affrontare anche viaggi impegnativi fuori città. Nel futuro Baidu prevede di realizzare un salotto a quattro ruote.
Il successo dei test
Baidu ha dichiarato che inizierà a testare 10 veicoli senza conducente in un parco tech sviluppato dal governo di Pechino. Il prototipo completamente elettrico era stato presentato a luglio 2022. I dirigenti avevano spiegato che i progressi nella produzione avevano permesso di ridurre i costi e costruire decine di migliaia di robotaxi pronti per viaggiare tra le strade di Pechino, Shanghai, Guangzhou e Shenzhen.
Un mese dopo è iniziata la sperimentazione, l’azienda ha deciso di offrire passaggi sui robotaxi addebitando le tariffe ai passeggeri, e monitorando le corse sull’App dell’azienda Apollo Go. Durante i test il personale di sicurezza al posto di guida ha controllato il corretto funzionamento del sistema con l’ordine di intervenire solo in caso di emergenza. Il risultato sono stati 1,4 milioni di ordini e 474.000 corse terminate con successo.
Come funziona un robotaxi?
I robotaxi funzionano grazie a un sistema di telecamere, radar e lidar che aiuta le auto a viaggiare, anche in situazioni di scarsa visibilità. Utilizza un modello di linguaggio visivo per identificare oggetti nuovi e l’intelligenza artificiale è supportata da Wenxin.
“Il modello consentirà ai veicoli autonomi di riconoscere subito i veicoli speciali (camion dei pompieri, o ambulanza), rileva anche sacchetti di plastica e oggetti lungo la strada”, ha spiegato Baidu. “Inoltre, il modello di percezione della guida autonoma, un sottomodello del WenXin Big Model, che sfrutta oltre un miliardo di parametri, è in grado di migliorare notevolmente il potenziale di generalizzazione della percezione della guida autonoma”.
La concorrenza in Cina
Baidu non è solo. Il suo principale competitor in Cina, la start up SAIC Mobility, quest’anno ha raccolto 147,3 milioni di dollari per lanciare un servizio di robotaxi in collaborazione con Momenta, un’azienda che produce auto a guida autonoma.
“Le nostre due società insieme continueranno a sviluppare la tecnologia, i prodotti e l'implementazione commerciale per soddisfare le future e diverse esigenze di viaggio. Riteniamo che questo diventerà il punto di riferimento del settore per la guida autonoma e la cooperazione approfondita tra le principali case automobilistiche e piattaforme operative e il futuro della guida scalabile senza equipaggio”, hanno spiegato Saic Mobility e Momenta.
I taxi a guida autonoma negli Stati Uniti e in Europa
Le case automobilistiche al di fuori della Cina, invece, sembrano essere molto lontane dai taxi a guida autonoma. Problemi tecnici e blocchi normativi hanno ostacolato i veicoli autonomi occidentali. Si pensi a Musk che aveva promesso una flotta di robotaxi, e invece il sistema Full Self Drivig di Tesla richiede la presenza di un essere umano al volante pronto ad intervenire.
O ancora. Cruise di General motor, dopo aver annunciato il lancio del servizio a San Francisco si trova coinvolta dentro un’indagine delle autorità di regolamento della sicurezza automobilistica degli Stati Uniti per la scarsa sicurezza dei veicoli. A ottobre, Ford Motor Co e Volkswagen AG hanno chiuso la loro startup a guida autonoma condivisa, Argo AI, dopo aver concluso che l'implementazione di massa di un sistema di guida autonoma commerciale richiederebbe troppo tempo e denaro.