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Verso il “codice della strada” per i taxi volanti: da quando potranno volare in città

L’agenzia europea per la sicurezza aerea ha in mente un orizzonte specifico per il futuro dei primi velivoli elettrici per il trasporto umano.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Quello del trasporto personale su velivoli elettrici a decollo verticale è un settore promettente che però in Europa non è neppure in fase embrionale. Mentre in alcuni Paesi come gli Emirati Arabi Uniti questi dispositivi fanno già la spola tra una destinazione e l'altra, nell'UE a frenare lo sviluppo di questo mercato c'è una legislazione che al momento ancora non consente le operazioni di questo tipo di velivoli nello spazio aereo pubblico. Le cose ovviamente sono destinate a cambiare: il mercato dell'aviazione urbana ha il potenziale per cambiare il volto delle città più congestionate del vecchio continente, e secondo gli analisti di Morgan Stanley è destinato a muovere un milione e mezzo di miliardi di dollari entro il 2040.

Gli studi dell'UE

Per il momento l'utilizzo di velivoli a decollo verticale per il trasporto di uomini e merci nello spazio aereo urbano non è regolamentato. In sostanza, ad oggi l'utilizzo di questi velivoli in UE è vietato, anche se gli organi legislativi europei stanno lavorando per inquadrare il loro utilizzo e poter fornire autorizzazioni agli operatori per offrire i loro servizi. A specificarlo di recente è stata l'agenzia europea per la sicurezza aerea, che in questi anni ha condotto studi sull'impatto che queste attività potrebbero avere sullo spazio urbano interessato e su quello sottostante, relativamente ad alcuni aspetti specifici: la sicurezza delle persone e degli ecosistemi toccati, l'integrazione con il resto del trasporto pubblico locale, i costi per gli utenti e il fatto che il grande pubblico si dimostri disposto ad accettare droni che sorvolano la loro città 24 ore su 24.

I vantaggi

La conclusione dello studio incoraggia le autorità europee e locali a preparare il quadro legislativo che "darà modo all'Europa di imporsi come uno dei pionieri nel settore a livello globale". Per l'EASA questi dispositivi cosituiscono un'alternativa più sicura, veloce ed ecosostenibile rispetto al trasporto di terra, ma non solo: l'agenzia prevede lo sviluppo entro il 2030 di un mercato da 4,2 miliardi di euro nel solo territorio UE, con la creazione di circa 90.000 posti di lavoro. Stando all'agenzia insomma la comparsa dei primi taxi volanti nei cieli europei è solo questione di tempo.

Obbiettivo 2024

L'orizzonte al quale guardano le aziende del settore e gli osservatori è quello del 2024. Lo ha anticipato a maggio il direttore dell'EASA Patrick Ky, che sta lavorando al processo di certificazione dei primi progetti di taxi volanti e si aspetta di arrivare all'approvazione finale entro quella data, o al più entro il 2025. In Francia si parla però più insistentemente del primo scenario: l'amministrazione della capitale sta per dare il via a una serie di test che idealmente porteranno all'attivazione di un servizio di taxi in tempo per le olimpiadi del 2024. Il servizio immaginato è pensato per viaggiare lungo due sole tratte – la prima tra e l'aeroporto principale di Parigi e quello di Le Bourget e la seconda tra due dei quartieri a sudest della città – e servirà dunque a dimostrare le potenzialità della nuova modalità di trasporto.

Piloti per i passeggeri, droni per le merci

Stando alle anticipazioni dell'EASA per un primo momento i servizi e i velivoli approvati seguiranno una distinzione fondamentale: i passeggeri potranno salire solo su dispositivi guidati da piloti in carne e ossa, mentre i droni propriamente detti saranno destinati al trasporto di merci. Per arrivare ad autorizzare il volo di droni senza pilota per il trasporto umano – ha anticipato Ky – servirà ancora qualche anno.

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