Venduto all’asta il primo SMS della storia: è stato pagato 107mila euro
Il primo SMS mai inviato è decisamente un pezzo di storia delle telecomunicazioni, antesignano dei 300 milioni di messaggi WhatsApp che circolano ogni giorno sulla piattaforma di messaggistica. Il capostipite di tutte le chat su smartphone risale al 1992 e ora ha ufficialmente un proprietario: si tratta di un acquirente anonimo che l'ha comprato all'asta pagandolo oltre 100.000 euro.
Il primo SMS della storia
Il messaggio in questione era stato inviato ormai più di 29 anni fa per testare una possibile nuova funzionalità delle reti cellulari, ovvero lo short message service. L'idea era che all'interno dei segnali di servizio già utilizzati dai ripetitori fosse possibile infilare codici da recapitare ai numeri telefonici desiderati in formato testuale; in questo modo sarebbe stato rendere più versatili le infrastrutture esistenti senza costi aggiuntivi. I test hanno portato proprio all'SMS del 3 dicembre 1992: l'autore era l'ingegnere di Vodafone Neil Papworth e il contenuto del messaggio, inviato da un apposito computer, era semplicemente "Merry Christmas", ovvero Buon natale.
Come si fa a comprare un SMS
La stessa stringa di codice è la protagonista dell'inusuale operazione organizzata nei giorni scorsi dalla casa d'aste Aguttes insieme a Vodafone che ha messo in vendita il messaggio. In effetti, un SMS è ben diverso da un quadro o da qualunque altro bene materiale: non è tangibile e quello di assicurarsene la proprietà è un concetto ancora nuovo. Il mezzo attraverso il quale il misterioso compratore ha potuto acquistare l'agognato messaggio sono gli NFT, o non fungible token. Si tratta, semplificando, di certificati di proprietà che si possono legare a beni digitali rendendoli di fatto unici; gli atti legati a questi token risiedono in un registro elettronico online, immodificabile e distribuito chiamato blockchain – la stessa tecnologia alla base di Bitcoin e altre criptovalute – che rende definitiva e sempre tracciabile la transazione.
Questi strumenti stanno rivitalizzando il mercato dell'arte digitale, espandendosi – non senza polemiche e dibattiti – anche a parecchi altri ambiti della società del consumo. Nell'ambito dell'asta di poche ore fa, il risultato è chiaro: da una parte chiunque può incasellare come vuole i 15 caratteri che compongono il messaggio Merry Christmas, il vero proprietario dell'originale pezzo di storia è solo uno. Il costo preciso per assicurarsi questo titolo è stato di 107.000 euro, che l'operatore britannico ha annunciato di voler devolvere all'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati.