Uomini che uccidono le macchine: perché ci sono così tanti attacchi contro i robotaxi
Per quanto possa sembrare paradossale, distruggere le macchine è un gesto antico. Alla base c'è quello che Isaac Asimov ha battezzato il complesso di Frankenstain, ovvero il terrore di creare qualcosa che potrebbe rivoltarsi contro il suo creatore. È quasi come se guardando una macchina vedessimo, anche se solo vagamente, qualcosa di noi stessi di cui non ci fidiamo del tutto. Questo spiega le folle inferocite che sventrato i robotaxi con mazze e bastoni. L'ultimo caso è stato filmato a San Francisco, un gruppo di persone si è avvicinato all'auto a guida autonoma di Waymo e ha cominciato a riempirla di graffiti. All'interno del veicolo si vede un uomo che stringe il suo cane. Non è la prima volta. A febbraio sempre per le strade di San Francisco una folla armata di bastoni e spranghe ha distrutto un robot taxi e gli ha dato fuoco.
Come dicevamo il desiderio di distruggere le macchine ha radici antiche. Facciamo un passo indietro. Il 15 dicembre 1811, il London Statesman pubblicò un avviso sulla fabbrica delle calze a Nottingham. Ventimila operai tessili avevano perso il lavoro a causa di nuovi macchinari automatizzati, i telai. Per protesta, gli operai, battezzati poi luddisti, entrarono nelle fabbriche per distruggere le macchine. Circa un secolo dopo, durante la Grande Depressione degli anni '30, il sindaco di Palo Alto, California, scrisse una lettera al presidente Herbert Hoover implorandolo di agire contro il "mostro di Frankenstein" della tecnologia industriale, un flagello che stava "divorando la civiltà".
Il rapporto di amore e odio è una costante storica. Da un lato le macchine sono prodigi creati dagli umani, dall'altro una minaccia che solletica le nostre fantasie distopiche. Come scrisse Bertrand Russell nel 1924: "Le macchine sono adorate perché sono belle e apprezzate e conferiscono potere; sono odiate perché sono orribili, detestate perché impongono la schiavitù".
Il caso del Taxi Waymo
Il 21 settembre sono stati attaccati tre taxi a guida autonoma a San Francisco. "La denuncia è stata presentata per conto di un operatore del veicolo autonomo. Il denunciante ha dichiarato che si sono verificati tre distinti episodi di vandalismo su tre diversi veicoli autonomi", ha spiegato il Dipartimento di Polizia di San Francisco in una mail a Futurism. Secondo la polizia, i sospettati indossavano maschere e si sono filmati con i cellulari mentre facevano graffiti sulle auto di Waymo.
Nel comunicato la polizia segnala anche la crescente tensione tra i robotaxi autonomi e i cittadini, "al punto che i veicoli vengono deliberatamente presi di mira". Il filmato caricato sui social sembra dimostrare che questi vandali vogliono che gli incidenti siano pubblicizzati.
Perché odiamo tanto i robotaxi?
Molti hanno chiesto vietare le auto a guida autonoma a San Francisco, sono un problema per lavoratori che guidano i taxi, un pericolo per la sicurezza stradale e anche per la privacy dei passeggeri. Già l'anno scorso i funzionari della città e i residenti si sono opposti alla concessione della licenza per taxi ai veicoli Waymo. Le avevano immobilizzate con dei coni arancioni in segno di protesta. Gli investigatori federali stanno esaminando più di 20 incidenti che hanno coinvolto veicoli Waymo a partire da maggio di quest'anno.
Waymo non è l'unica, Tesla ha testato la sua funzionalità Full Self-Driving in città a inizio anno e Zoox, di proprietà di Amazon, ha svolto i primi test nel 2018. Cruise, di General Motors, ha lanciato i veicoli senza conducente in città nel 2022, prima di sospendere le operazioni di test nel 2023 dopo un incidente con un pedone.
Test falliti o meno, i robotaxi stanno arrivando, è solo questione di tempo. Li odieremo, li ameremo e poi troveremo qualche altra macchina eccezionale da distruggere. Torneremo a chiederci, proprio come Neo in Matrix: "Quindi noi abbiamo bisogno delle macchine e loro hanno bisogno di noi?". Tutto sta in questo equilibrio, che fa paura ma fa anche voglia di tirare una mazzata al finestrino di un'auto che si guida da sola.