Un’azienda ha sostituito il suo capo con un’intelligenza artificiale: non è andata come previsto
Per Hannu Rama tutto è cambiato a novembre 2023, quando la sua azienda ha deciso di assumere un'intelligenza artificiale. Rama è dirigente senior presso Student Marketing Agency, società canadese che fornisce supporto a piccole imprese. "Le cose non andavano bene, ero stressato e non riuscivo a gestire bene le squadre di lavoro, poi è arrivato il manager IA", ha raccontato alla Bbc. Il software coordina i dipendenti, stabilisce gli orari, pianifica i turni e i compiti da svolgere. "Invia anche promemoria e messaggi di check in regolari ed è disponibile a rispondere anche alle domande dei dipendenti".
Per Rama il test con il manager AI è stato un successo. "Ha permesso ai dipendenti di lavorare più velocemente ed essere più produttivi, ha anche ridotto i miei livelli di stress e migliorato la mia vita". Da tempo si parla di come l‘intelligenza artificiale impatterà sul mondo del lavoro. Ci sono già le cassandre che preannunciano la disoccupazione di massa, e chi con toni entusiastici accoglie la nuova rivoluzione. Il caso Student Marketing Agency è un esempio positivo di integrazione, ma siamo davvero sicuri che farci comandare dalle macchine sia una buona idea?
Il caso Student Marketing Agency
Rama e 26 dei suoi 83 dipendenti hanno preso parte a uno studio condotto da Inspira, società che ha prodotto il manager IA, e dai ricercatori della Columbia University, dell'Arizona State University e dell'University of Wisconsin. L'obiettivo del test è valutare le prestazioni dell'intelligenza artificiale e le sue interazioni con i dipendenti. I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi: "uno formato da un manager umano, un altro da un manager IA e l'ultimo gruppo formato sia da un manager IA sia umano", si legge nello studio.
Il manager IA ha raggiunto un tasso di successo del 44%, è riuscito a motivare i dipendenti e convincerli a pianificare in anticipo le giornate di lavoro. Anche il manager umano ha ottenuto un punteggio simile pari al 45%. L'integrazione dell'IA con il manager in carne ossa, invece, ha raggiunto un tasso di successo del 72%. Lo studio mostra come l'integrazione dell'IA potrebbe migliorare la produttività di un'azienda, si tratta però di un test statisticamente limitato e che si rivolge a un settore specifico.
Perché avere un capo IA potrebbe essere pericoloso
Secondo Paul Thurman, professore di management presso la Columbia University di New York, sostituire completamente i ruoli dirigenziali con l'intelligenza artificiale sarebbe un errore. "Il middle management è il livello più critico in qualsiasi organizzazione", ha spiegato alla Bbc. L'intelligenza artificiale, spiega Thurman, può liberare i manager dai promemoria e dalle verifiche, per concentrarsi su metodi di lavoro più originali. "Ad esempio, i manager possono selezionare i team di progetto in base alle competenze individuali, supervisionare il briefing, quindi passare alla loro intelligenza artificiale la gestione di dettagli come le scadenze."
Non solo. I manager IA possono essere utilizzati come strumenti di sorveglianza, "quello che mi spaventa è la tecnologia per controllare se i dipendenti arrivano in orario o fanno una pausa pranzo troppo lunga." C'è poi il rischio che il software venga hackerato. Come spiega James Bore, amministratore delegato della società di consulenza sulla sicurezza informatica Bores, "con un manager IA tutte le informazioni caricate potrebbero essere sequestrate o clonate. E poi, più automatizzi e più rimuovi persone dalla tua attività, e più abbasserai i costi. Ma renderai anche la tua azienda più sostituibile."