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Una sonda della Cina è atterrata sul lato oscuro della Luna: l’obiettivo non è solo scientifico

La missione Chang’e 6 è partita il 3 maggio dalla Terra per raggiungere il lato oscuro della Luna. L’obiettivo è quello di raccogliere circa 2 kg di rocce da analizzare nei laboratori cinesi. Da questo esperimento dovrebbero arrivare nuove informazioni sulla struttura chimica di questo lato del nostro satellite.
A cura di Valerio Berra
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La seconda parte della missione di Chang’e 6 è stata completata. La sonda è partita il 3 maggio dalla Terra e dopo un periodo di orbitazione attorno alla Luna è atterrata su quello che abbiamo imparato a definire il lato oscuro del nostro satellite. Nello specifico, secondo la China National Space Administration (CNSA) la sonda è arrivata nel bacino del Polo Sud-Aitken.

Non è la prima volta che la Cina raggiunge questo obiettivo, nel 2019 la sonda Chang’e-4 era riuscito ad atterrare sempre nel lato oscuro del nostro satellite. Ora però l’obiettivo è quello di raccogliere nuovi campioni di roccia per chiarire meglio la natura chimica di questa parte della Luna. Un progetto di ricerca che potrebbe rivelarsi fondamentale per le prossime missioni.

L’importanza del lato oscuro della Luna

Più che oscuro si tratta semplicemente del lato che non è visibile dal nostro pianeta a causa di un effetto di rotazione che si chiama rotazione sincrona. L’obiettivo delle ricerche cinesi è capire meglio la struttura del suolo in questa porzione di Luna.

Le rocce qui potrebbero avere una struttura diversa dai campioni osservati finora. Atterrare sulla parte visibile della Luna è infatti più semplice: è qui che sono sbarcate le missioni con a bordo degli astronauti organizzate dalla Nasa a partire dal primo allunaggio nel luglio del 1969.

Il professore di geologia lunare John Pernet-Fisher dell’Università di Manchester ha spiegato alla BBC: “Tutti sono molto entusiasti di poter dare un’occhiata a queste rocce. Ci aiuterebbero a rispondere a domande su come si formano i pianeti, sull’origine delle croste e sulla provenienza dell’acqua nel sistema solare”.

L’obiettivo della ricerca non è solo scientifico. Se una volta riportate sulla Terra questi 2 Kg di rocce fornissero indizi sui depositi di ghiaccio sulla Luna, questi dati potrebbero fornire alla Cina un ottimo vantaggio nella corsa alla costruzione di basi lunari. Un progetto di cui si parla spesso ma che è ancora in fase embrionale.

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